Cibo e sfruttamento delle risorse, in mostra al Maga la ricerca di Migliora

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GALLARATEL’insostenibilità del rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista, in relazione allo sfruttamento delle risorse umane, animali, e minerarie è al centro della mostra “Lo spettro di Malthus”, che verrà aperta al Maga domani, sabato 10 ottobre, e, così come domenica 11, si potrà visitare dalle 15 alle 20. Il progetto di Marzia Migliora, vincitore dell’Italian Council 2019, conduce con installazioni ambientali e un’animazione digitale in realtà virtuale in un viaggio nelle profondità delle miniere siciliane di sale. L’esposizione, a cura di Matteo Luchetti, proseguirà fino al 13 dicembre e sarà aperta al martedì e al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, mentre al sabato e alla domenica dalle 14.30 alle 18 contattando il numero di telefono 0331/706011.

Un vero e proprio tuffo nella cultura digitale

«L’opera di Marzia Migliora – ha dichiarato Claudia Maria Mazzetti, assessore ai Musei del Comune di Gallarate – è un vero e proprio tuffo nella cultura digitale, in un’opera a trecentosessanta gradi che amplia le frontiere delle possibilità espressive dell’arte senza perdere però il contatto con la natura, vera origine di ogni esperienza umana. In questa prospettiva sono soddisfatta delle scelte fatte dall’amministrazione comunale e dal museo perché al trasformarsi delle arti contemporanee anche la casa dell’arte, il museo, si trasforma, aprendo, dal 2021 un centro dedicato alla cultura digitale». Come ha aggiunto Mazzetti, «sono inoltre molto contenta del supporto di Ricola per l’apertura gratuita del museo fino a fine 2020: un segnale positivo, di ottimismo e di incentivo alla partecipazione culturale di tutti dopo i difficili momenti vissuti in questi mesi».

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Crescita demografica e produzione alimentare

“Lo Spettro di Malthus” è l’ideale conclusione del ciclo di ricerca compiuto da Migliora negli ultimi anni. Nel titolo del progetto, l’artista richiama la teoria enunciata da Thomas Malthus, economista e demografo inglese (1766-1834), che teorizzava, già a fine diciottesimo secolo, il problema dell’insostenibilità tra crescita demografica e produzione alimentare, indicando, come conseguenze di monoculture e allevamenti industriali, possibili carestie e pandemie a livello globale. La mostra sarà accompagnata da un’edizione d’artista in forma di rivista, distribuita in edicola venerdì 16 ottobre con il settimanale Internazionale, ed è stata preceduta da un ebook, scaricabile dal sito www.museomaga.it, dedicato agli sketchbook inediti della mostra. In occasione dell’evento l’azienda svizzera Ricola, partner istituzionale del Maga, domenica 11 ottobre offrirà alle 15 al bar del museo una degustazione delle sue tisane.

L’asservimento dell’agricoltura

«Il progetto nasce da una serie di ventiquattro collage che Marzia Migliora ha iniziato nel 2017 con il titolo “Paradossi dell’abbondanza”», ha spiegato Luchetti. «Il titolo dell’opera è preso a prestito da un capitolo di “Una storia commestibile dell’umanità”, libro del giornalista inglese Tom Standage che ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell’agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce con l’introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell’uomo sui cicli naturali della germinazione. Questi disegni introducono all’installazione “Lo spettro di Malthus” che chiama direttamente in causa la figura dello studioso inglese che nel 1798 pubblicò “Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società”, precursore rispetto agli squilibri tra crescita demografica e produzione alimentare».

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