LEGNANO – L’assemblea dei soci di Amga Spa ha dato mandato ai suoi legali di procedere con l’accordo di transazione per chiudere la causa civile nei confronti degli ex amministratori della partecipata. La definizione transattiva del procedimento civile ammonta a 2.200.000 euro.
Radice: «Chiuso capitolo poco onorevole»
Per il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, «accettare la proposta transattiva è una scelta che i soci, in maniera pressoché unanime, hanno assunto per il bene dell’azienda stessa. Adesso è arrivato il momento di mettere la parola fine su una vicenda che si trascina da anni e che, se prolungassimo ancora, rischierebbe di non portarci a nulla. Tengo a sottolineare che ci troviamo in questa situazione perché, in passato, Amga è stata utilizzata dalla politica. Questo tempo è finito: Amga non è un giocattolo, ma un’azienda pubblica che deve rendere servizi di primaria importanza alla collettività. Questa è la sua unica mission e da questo punto fermo ripartiamo chiudendo una volta per tutte un capitolo poco onorevole della sua storia».
Fra le ragioni che hanno convinto i soci ad accettare la transazione al ribasso, il Comune di Legnano ricorda in una lunga nota diffusa oggi, mercoledì 17 novembre, «il vantaggio e il beneficio economico di Amga nell’accettare la proposta sulla base dell’aleatorietà dell’esito della causa, i tempi lunghi (di questo come degli altri gradi di giudizio) e gli alti costi della sua prosecuzione, la scarsa possibilità, in caso di eventuale condanna al risarcimento dei convenuti, di ottenere il relativo pagamento e il rischio che le assicurazioni non attivino la copertura per le eccezioni mosse in giudizio. Inoltre lo stesso giudice nel 2019 aveva invitato le parti a valutare una proposta transattiva inferiore all’attuale, la cui entità era stata allora giudicata insufficiente.
«Irrazionale sperare di più»
«La nuova Amministrazione del Comune di Legnano, come socio maggioritario di Amga, ha ereditato questa situazione, ben critica a livello processuale, e con una trattativa già impostata, che ha comunque, grazie alle richieste dei Comuni soci, visto aumentare l’iniziale proposta transattiva, con a sua copertura l’intervento delle assicurazioni dei convenuti. Nell’importo transato – prosegue la nota di Palazzo Malinverni – si considera anche l’importo di 487.138 euro di condanna dell’ex direttore di Amga ottenuta con sentenza in appello in altra causa, per fatti di malagestione parzialmente coincidenti con quelli del giudizio transato, ottenendo la disponibilità dell’interessato alla rinuncia di proporre ricorso in Cassazione. Appare dunque razionale e coerente con l’interesse pubblico accettare questa proposta di transazione».
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