Causa su Amga: Movimento dei Cittadini, «inaccettabile la transazione proposta»

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LEGNANO – Amga ha chiesto al Comune di Legnano di votare a favore della (irrisoria) transazione nella causa contro gli ex amministratori della società. A sostegno di questa richiesta, la municipalizzata ha trasmesso alcuni documenti della causa, omettendone altri. In ogni caso, «la risposta del Comune di Legnano non può che essere negativa perché la transazione proposta non è sostenuta da ragioni sufficienti»: così il consigliere comunale civico Franco Brumana (nella foto), per il quale «la decisione da assumere deve prescindere da qualsiasi ragione politica, dalla simpatia o dalla antipatia verso le controparti e anche da valutazioni personali sulla correttezza o meno del loro comportamento. Non siamo tenuti a prendere in considerazione il merito della causa – ricorda il legale legnanese – ma solo la convenienza economica della transazione e la corrispondenza a criteri di razionalità, congruità e prudente apprezzamento. Il sindaco di Legnano e chi concorrerà nella sua decisione correrebbe il rischio della responsabilità centrale se non fosse in grado di fornire tali giustificazioni».

«Conduzione della causa anomala e irrazionale»

Brumana è tornato quindi a sottolineare che «la conduzione di questa causa, con i ripetuti rinvii, è stata anomala» e sostiene l’opportunità, «per una futura valutazione dell’opportunità di una transazione, che il Comune di Legnano si affidi a un suo avvocato del tutto estraneo» ad Amga. Quanti ai bilanci della società, «risulta che Amga ha recuperato una parte considerevole delle somme pagate in più del dovuto per le imposte a seguito dei bilanci errati. Resta comunque un credito di 5.800.000 euro, oltre agli interessi e la rivalutazione, per il quale la vittoria della causa risulta altamente probabile».

Ancora, «sarebbe interessante che gli avvocati di Amga spieghino perché, a seguito di una domanda da 23 milioni di euro nei confronti di persone fisiche, non hanno ritenuto di chiedere sin dall’inizio un sequestro dei beni. Anche con la riduzione necessaria del risarcimento richiesto, che condurrebbe, a detta degli avvocati, a un credito di 13 milioni di euro, l’entità della rinuncia prevista nella transazione (quest’ultima ammonta a meno di 2 milioni, nda) è enorme e non giustificabile in termini razionali».

Per una città metropolitana policentrica

Nella passata settimana il consigliere del Movimento dei Cittadini è poi intervenuto su altre questioni di stretta attualità. A cominciare dalla mozione che, dopo l’approvazione in Consiglio comunale dell’accordo proposto dalla Città Metropolitana per l’attuazione del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza, chiede al Comune di Legnano di aprire un confronto insieme ai Comuni del territorio per «richiedere alla Città Metropolitana l’istituzione nell’Alto Milanese di un ufficio comune; assicurare una gestione decentrata degli investimenti e dei finanziamenti del Pnrr; attuare, nel rispetto dello Statuto della Città Metropolitana, l’effettiva costituzione della Zona Omogenea dell’Alto Milanese e dei suoi organi (previste fin dal 2015, nda) con le connesse incentivazioni economiche e un’equa ripartizione dei benefìci del Pnrr».

«Statuto della Fondazione Palio da riscrivere»

Dopo che è stata portata in commissione la bozza dello statuto della Fondazione Palio, già approvata da Famiglia Legnanese e Collegio dei Capitani, Brumana eccepisce che «questo modo di procedere non è rispettoso del ruolo istituzionale del Consiglio comunale e di fatto limita le sue funzioni e il suo apporto». E invita a «ripensare» l’intero statuto in base alle seguenti considerazioni: «È in totale contrasto con l’attuale regolamento generale del Palio di Legnano, che dovrebbe essere modificato prima dell’approvazione dello statuto e non dopo. La manifestazione passerebbe di mano e apparterrebbe, con i diritti connessi, alla Fondazione; il Comune dovrà mettere a disposizione la dotazione patrimoniale iniziale e ogni anno una somma molto rilevante, ma sarà escluso dalla gestione del nuovo ente e non potrà esercitare alcun controllo. Manca il rispetto nei due organi amministrativi della Fondazione del principio della parità di genere. Una ulteriore considerazione riguarda la complessità e notevole lunghezza della procedura di costituzione della Fondazione, del riconoscimento della personalità giuridica e dell’iscrizione nel Registro unico del terzo settore, che non consentiranno al nuovo ente di organizzare il prossimo Palio tra pochi mesi».

Appello al sindaco per la “Casa dell’Olona”

legnano amga pnrr palio casa olonaDopo la demolizione dell’ex macello, Brumana chiede infine di preservare l’edificio a fianco del Comando della Polizia locale (nella foto qui sopra) che, se restaurato, «presenterebbe elementi architettonici ed estetici rilevanti. Oltre ad essere centrale è sulla passeggiata pedonale lungo l’Olona e potrebbe diventare la “casa dell’Olona” destinata a luogo di ristoro sia per la passeggiata lungo il fiume, sia per i percorsi ciclabili. Una parte – prosegue – potrebbe essere destinata al noleggio e all’assistenza per le biciclette, a spazio espositivo di fotografie e quadri riguardanti il fiume. Inoltre potrebbe diventare, anche nell’area pertinenziale esterna, un luogo per eventi culturali e ricreativi».

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