La sicurezza divide e la tassa Sanitaria sui frontalieri (quasi) unisce il consiglio di Varese

VARESE – La Sicurezza divide, l’abolizione del balzello sulla tassa frontalieri, quasi, unisce il consiglio comunale di Varese. Seduta a due facce quella andata in scena questa sera (mercoledì 17 aprile) in Salone Estense.

Ouverture frizzante con “l’auto-mozione” (come l’hanno più o meno definita i consiglieri del Carroccio) sulla Sicurezza che “scala” l’ordine del giorno e viene subito affrontata, regalando i momenti più frizzanti della serata. Attenzione, nulla di eclatante, sia chiaro. Anche se sulla questione che prende lo spunto dal fatto di cronaca di Biumo (episodio subito ridimensionato nell’arco di poche ore), i due fronti opposti, quello di maggioranza da una parte e quello leghista (con qualche assenza) dall’altra hanno giocato la loro partita.

La maggioranza, per voce del consigliere Lorenzo Macchi, stuzzica, provoca i consiglieri del Carroccio e smonta le roboanti uscite “a caldo” dei leghisti. Emanuele Monti e Stefano Angei a sua volta tengono il punto sulla Varese che necessita di maggior sicurezza, evidenziano che «per la seconda volta il consigliere di maggioranza presenta una mozione su temi di competenza della Commissione che lui stesso presiede e ribattono con una doppia richiesta: «Una relazione ogni due mesi sulla situazione sicurezza da portare in Commissione, che tra l’altro non si riunisce mai. Secondo, incrementare il capitolo di bilancio sulla polizia locale. Anche perché il capoluogo di provincia sulla questione ha uno dei bilanci più scarni se lo parametriamo a quello di altre città».

Richieste rispedite ai mittenti con Macchi che chiude l’intervento con un «Basta allarmismi, basta terrorismo sulla sicurezza a Varese» e poi con l’assessore Raffaele Catalano che accoglie la richiesta di impegni del consigliere dem e snocciola alcuni dati a conferma della Varese sicura: «La differenza 2021 – 2022 sul totale dei delitti è meno 4%; meno 7% i reati contro il patrimonio e meno 21% i reati attinenti agli stupefacenti».

«Togliete quel balzello»

A riportare un po’ di serenità nel Salone Estense è stato il consigliere Luca Paris con una mozione sulla “cancellazione della tassa sanitaria posta a carico dei lavoratori frontalieri”, tema che ha sospeso le differenze di partito per riflettere sulla tutela dei lavoratori. Dibattito disteso e voto di astensione annunciato dalla Lega sul documento di Paris. Il quale è partito dalla legge di bilancio 2024 che ha introdotto una tassa annuale a carico dei lavoratori e lavoratrici frontalieri che varierà tra il 3% e il 6% del reddito netto annuo e che l’aliquota definitiva verrà decisa dalle singole Regioni;  e dalla considerazione che «i lavoratori frontalieri (circa 30.000 in Provincia di Varese, dati 2022) rappresentano un numero rilevante degli abitanti dei comuni di frontiera ed anche dei residenti del Comune di Varese, e che gli stessi sono una risorsa importante della nostra realtà territoriale ed economica. Per poi impegnare «il sindaco e la giunta a chiedere al governo di cancellare la nuova tassa sanitaria a carico dei lavoratori frontalieri e a Regione Lombardia, nel frattempo, di sospenderla; a chiedere a Regione Lombardia di promuovere un’azione volta ad impugnare dinanzi al giudice costituzionale la norma che prevede la nuova tassa sanitaria; a coinvolgere le figure istituzionali competenti affinché si possa arrivare all’abrogazione della nuova tassa sanitaria posta a carico dei lavoratori frontalieri».

Mozione che è stata approvata con il voto unanime della maggioranza, con l’astensione di Lega, Forza Italia e Roberto Puricelli e il voto contrario di Fratelli d’Italia e Lombardia Ideale.

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