Lonate, Verderio: «Sindaco non pensi alla pena di morte. Siamo peggio del Burundi»

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LONATE POZZOLO – «Un’iniziativa buonista e inutile, che non ha coinvolto i cittadini. Che al contrario vorrebbero risposte sul problema del cloro». Estremamente chiara la posizione di Modesto Verderio, consigliere comunale e capogruppo di Grande nord a Lonate Pozzolo, nei confronti dell’iniziativa dell’amministrazione che oggi aderirà alla giornata contro la pena di morte promossa dalla comunità di Sant’Egidio.

Il pensiero etico è personale

L’ufficio del sindaco Nadia Rosa rimarrà oggi simbolicamente illuminato, come annunciato sul portale web dell’amministrazione e nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Ma l’iniziativa non è passata inosservata alla minoranza, e Verderio la boccia come «una forzatura senza senso, imposta ai cittadini senza consultarli». Il pensiero sulla pena di morte è qualcosa «di personale, l’amministrazione non può esprimersi su queste cose parlando a nome della cittadinanza senza nemmeno passare da un confronto in consiglio. A cosa serve la luce accesa di stasera? Non risolve nulla – conclude Verderio – ma genera una rottura con l’amministrazione».

La città ha altri problemi

Oltretutto al momento i problemi dei residenti a Lonate sono altri, come quello del forte odore di cloro nell’acqua: anche riguardo a questo Verderio, che si era già espresso nel corso del consiglio comunale riferendosi a quanto si sia «indietro rispetto ad altri paesi» dove è la presenza di lampade UV a depurare l’acqua permettendo quindi di rinunciare al cloro. Sullo scontro a tinte social del consiglio comunale ritorna: «Quello scontro si poteva chiudere in una battuta. La verità è che si potrebbero fare investimenti più seri. Ma a Lonate, che è un paese con mentalità arretrata, siamo peggio del Burundi in tema innovazioni».
Risulta quindi «inutile se non del tutto una cavolata» promuovere una giornata di sensibilizzazione contro la pena di morte «verso cui, oltretutto, non sono affatto contrario. Ma su questi temi etici si spendono fiumi di inchiostro senza risolvere nulla. Ci si dovrebbe impegnare con la stessa dedizione ed energia – conclude – verso i problemi della città che si amministra guardando soltanto dopo quelli che avvengono nel resto del mondo: a quest’ora avremmo risolto la metà delle cose che non vanno».

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