Slovenia, mare e natura a due passi da casa

La bellezza dell’Istria oltre confine

Benvenuti in Slovenia (foto Leo Castrum - Pixabay)

Sono solo 46 chilometri le coste della Slovenia, ma nascondono gioielli affacciati sul mare che ammaliano soprattutto in estate, quando l’acqua tiepida dell’Adriatico invita a fare lunghi bagni. Le cittadine di Portorose e Pirano, con le loro saline millenarie incendiate dai tramonti sul mare danno il benvenuto ai turisti che cercano paesaggi inediti, come quello della penisola di Ancarano, tra falesie e terreni coltivati a olivo e vite; come le architetture di Capodistria, dove non manca mai una storia da raccontare. E poi ci si tuffa nei percorsi di gusto delle Osmizze, le tipiche locande, dove va in scena il sapore contadino dell’entroterra carsico istriano.

La penisola di Ancarano, cuore verde della costa slovena, si trova a due passi dal confine italiano. E’ la prima località che si incontra lungo la costa, un vero e proprio scrigno di natura marina selvaggia, che custodisce una biodiversità che altrove non si trova. Da non perdere: la spiaggia Santa Catarina, anche ribattezzata, nel tratto più meridionale della penisola, il cimitero delle conchiglie. Passeggiando lungo la spiaggia, se ne incontrano 234 specie, qui trasportate dalle correnti del golfo di Trieste, oltre a 30 specie diverse di uccelli. La penisola di Ancarano offre, inoltre, la possibilità di fare il bagno in diverse spiagge attrezzate, raggiungibili in estate con un autobus di collegamento gratuito. Tra queste, la baia di San Bartolomeo, scrigno archeologico dove sono visibili i resti di una Villa Rustica romana, oltre a una spiaggia erbosa naturale molto amata dalle persone più attente all’ambiente. Oppure la spiaggia di Adria, pet-friendly, circondata dai pini e caratterizzata da un fondale ghiaioso.

La costa slovena (foto Miran Lesnik – Pixabay)

Capodistria, il porto della Slovenia vanta un centro storico incredibilmente interessante, in stile veneziano: un complesso punto di incontro di culture che si esprime tanto nelle arti, quanto nella cucina semplice e sapiente, accompagnata da un buon bicchiere di Refosco. È davvero sorprendente il fatto che, nella stessa città, il Palazzo Pretorio ricordi così da vicino il tardogotico veneziano mentre, appena fuori dai confini cittadini, le iscrizioni in glagolitico (il primissimo alfabeto delle lingue slave) salutino l’arrivo dei visitatori nella piccola chiesa medievale della Santissima Trinità, tra i vigneti e gli oliveti del borgo di Cristoglie (Hrastovlje in sloveno). La chiesa è famosa e amata anche per uno straordinario ciclo di affreschi quattrocenteschi, forse i meglio conservati della Slovenia, tra i quali spicca la scena della Danza Macabra, dove re, papi, vescovi e borghesi sono tutti accompagnati a un medesimo destino da scheletri danzanti. A chiudere la fila, un usuraio tenta invano di corrompere il suo accompagnatore. Oltre al mare e alle suggestioni culturali ed enogastronomiche, Capodistria è il posto giusto anche per chi cerca forti scosse di adrenalina. Il ciglione carsico, confine climatico e geologico tra la Slovenia costiera e quella continentale, è infatti la scelta preferita di chi pratica il rock-climbing, con centinaia di direzioni di arrampicata adatte a tutti i livelli.

I vigneti Zelezna (foto Luka Ploj-Zelezne Dveri)

“Andar per frasche, andar per osmizze” è un ritornello che suona familiare tanto per i friulani, quanto per gli sloveni. L’etimologia della parola, a dire il vero, è slava, deriva dal numero otto e indica i giorni in cui ai viticoltori e ai contadini era consentito, per decreto imperiale, vendere le eccedenze di vino dell’anno precedente in una mescita detta sotto la frasca. È proprio un percorso fatto di frasche, infatti, a segnalare la presenza di un’osmizza in corso in un’azienda agricola lungo le strade di campagna alle spalle del litorale, dove ancora arriva leggera la Bora a pettinare vigneti e oliveti. Anche fuori dal periodo delle osmizze, sono molte le fattorie e le cantine che aprono le porte su prenotazione e permettono di gustare i loro prodotti a chi le visita, tra fiumi di Malvasia, Moscato e Refosco. È il caso, ad esempio, di Štok, agriturismo di Marezige, a 10 km da Capodistria, dove la cucina istriana viene riproposta con un tocco moderno e, quanto al vino, si propongono anche interessanti degustazioni guidate.

Pirano (foto CRDC – Pixabay)

Pirano è considerata la città più bella dell’Istria slovena, con il suo profilo che si staglia sull’omonima penisola, saturando ogni spazio con edifici che si affollano l’uno sull’altro disegnando uno scenario davvero poetico sul quale domina la chiesa di San Giorgio, posta in cima al promontorio. Quel che non tutti sanno, è che questa città è costruita sul sale. Letteralmente. Già in un documento redatto alla presenza di Carlo Magno nell’anno 804, si menziona il circondario di Pirano come una terra di produzione di un sale unico, ancora oggi considerato l’oro bianco della costa slovena. E sono proprio i profitti derivanti dalla produzione e dalla vendita del sale ad aver permesso la costruzione delle audaci architetture della città. La produzione maggiore è concentrata nella località di Portorose, dove non mancano le opportunità per fare un’esperienza a tema: questa lunghissima tradizione, infatti, viene oggi tramandata ai più piccoli nelle saline di Santa Lucia, con attività che permettono ai ragazzi di divertirsi e imparare mettendo le mani in pasta, anzi, proprio nel sale.

Le proprietà straordinarie del mare di Pirano e Portorose non sfuggono nemmeno a chi ama rilassarsi nei centri termali della costa: proprio a metà strada tra le due località sorge, tra oleandri, palme e rosmarino, l’Hotel Histrion, il cui fiore all’occhiello, oltre alla vista pazzesca sulla baia di Pirano, è il parco acquatico marino Termaris, con diverse piscine e vasche piene della cosiddetta “acqua madre”, ricca delle proprietà minerali delle acque di diversi affluenti, oltre a quelle del mare. Sono molti gli spazi dedicati a chi vuole rilassarsi, come il centro benessere Wellness Benedicta, ma non manca neanche tanto divertimento per i più piccoli.

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Arrampicate adrenalitiche in Slovenia (foto Anze Cokl)