Sms elettorali ai defunti e parole del don. Gorla Maggiore: campagna pirotecnica

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GORLA MAGGIORE – Da un lato, la lettera del parroco del paese per aiutare i cittadini a scegliere il candidato giusto, che alcuni hanno letto come un velato endorsement a Pietro Zappamiglio. Dall’altro, un messaggio di propaganda elettorale di Qui progetto Gorla inviato (certamente per errore e senza dolo) alla madre, defunta tre mesi fa, di una candidata di Fare Comune. Questi i casi che stanno infiammando la campagna elettorale e tenendo banco in paese. Dove l’atmosfera da voto è già tesa. Ma andiamo con ordine.

Le parole di don Valentino. Endorsement?

Ieri, domenica 13 settembre, don Valentino Viganò, parroco di Gorla Maggiore, ha pubblicato una lettera sull’informatore settimanale della parrocchia, nella quale dà qualche indicazione per un «saggio discernimento alle elezioni comunali». Secondo alcuni lo scritto è stata un’intromissione nelle questioni politiche, a favore del sindaco uscente Pietro Zappamiglio.

Certi passaggi in particolare, evidenziano alcuni gorlesi, sembrano richiamare le accuse del primo cittadino contro la sfidante Rita Colombo. Sulla mancata presentazione della giunta comunale, ad esempio. Si legge, infatti: «Pretendete di conoscere, non solo chi votate, ma anche i nomi di chi ricopriranno i vari assessorati». Tuttavia, a smentire ogni accusa di intromissione è proprio don Valentino: «Ogni buon padre si prende a cuore dei momenti cruciali della vita dei figli. Scegliere chi amministrerà il nostro Comune per cinque anni, è certamente un momento delicato e decisivo», scrive.

Un messaggio con destinatario sbagliato

E il caos elettorale non si ferma qui. Perché sempre ieri, domenica 13 agosto, la candidata di Fare Comune al consiglio comunale con deleghe a sociale, famiglia e salute, Susy Pozzato ha condiviso un post indignato sui social. «Ho ricevuto un messaggio elettorale (dalla lista avversaria ndr) sul numero riservato e inviato direttamente a Franca», racconta. «Franca non conosce il mittente del messaggio, neppur lontanamente. Franca è mia mamma ed è morta tre mesi fa».

Avvocati in campo

Per completare una narrazione che inizia a farsi avvincente ci mancavano solo gli avvocati. Che, infatti, sono arrivati. Proprio per fare chiarezza sull’sms fuori luogo. Pozzato si dice «sbigottita, amareggiata, disgustata e offesa. Innanzitutto è una violazione di privacy, perché non so come abbiano potuto avere il numero di mia madre. E poi è proprio un eccesso. Non si fa campagna elettorale così. Non voglio svelare il nome dei mittenti, per rispetto dei dati sensibili, ma dovranno rendere conto delle loro azioni» Anche per via legale.

Infatti, gli avvocati di Pozzato non hanno esitato a inviare una lettera al candidato di Qui Progetto Gorla che ha spedito il messaggino. Occorre però anche evidenziare che la lista guidata da Rita Colombo si è subito scusata con Pozzato per l’equivoco, spiegando l’sms è stato spedito in buona fede.

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