Somma, la casa di riposo Bellini fa muro contro le nomine del sindaco

SOMMA LOMBARDO – Il cda rinnovato della casa di riposo Bellini, oggi, avrebbe dovuto nominare il nuovo presidente. Ma il tentativo del centrosinistra di spodestare l’uscente Silvio Pezzotta, al momento, è andato in fumo. Perché il numero uno della struttura per anziani di Somma Lombardo ha fatto la propria contromossa, sollevando dubbi sulla legittimità della nomina di due dei tre nuovi componenti scelti dal sindaco Stefano Bellaria. E finché il Comune non farà chiarezza, Pezzotta resta al suo posto. «Una questione di regolarità», fa sapere.

Cipriano e Cunati in bilico

Con una lettera ufficiale inviata al sindaco su carta intestata della Fondazione Bellini, Pezzotta ha sollevato dubbi sulla regolarità della nomina sia di Ciro Cipriano – uomo di Gerardo Locurcio candidato quattro anni fa con la lista Somma al Centro – sia di Renzo Cunati, indicato come rappresentante degli Organismi di volontariato sociosanitario che operano sul territorio, in quanto esponente del Comitato Pro Fondazione Bellini. Il presidente della Bellini chiede a Palazzo Viani Visconti una verifica ufficiale sulla nomina di Cipriano, residente ad Arsago Seprio, in quanto l’articolo 8 dello statuto della Fondazione Bellini prevede la nomina – si legge nel decreto sindacale – soltanto di “Cittadini sommesi esperti in materia”. Forestieri, dunque, non sarebbero ammessi. Per quanto riguarda Cunati, invece, Pezzotta ha richiesto copia dello statuto regolarmente registrato del Comitato Pro Fondazione Bellini, nutrendo evidentemente dubbi sulla sua esistenza.

Intrigo politico

In attesa di ottenere le risposte richieste, Pezzotta – ex consigliere comunale di Forza Italia – ha fatto slittare la riunione del cda per la nomina del nuovo presidente a data da destinarsi. La strategia del centrosinistra per riprendere le redini della Bellini subisce dunque un brusco stop. La volontà della maggioranza (Pd, Sinistra, Somma al centro, Somma civica)  è infatti quella di rimettere Giorgio Malacrida (il terzo nominato da Bellaria) alla presidenza dopo che nel 2015 era stato fatto fuori dal centrodestra, allora al governo della città. Ma Pezzotta sembra non avere alcuna voglia di arrendersi tanto presto.

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