Somma, le mani del centrosinistra sul cda della Bellini

Somma casa di riposo Bellini

SOMMA LOMBARDO – «Sono schifato», disse il consigliere Mauro Tapellini (Pd) dai banchi di opposizione, abbandonando il consiglio comunale insieme ai suoi compagni di partito e alla Sinistra. Era il 30 gennaio 2015 e il centrodestra, allora al governo di Somma Lombardo, a scrutinio segreto per l’elezione dei rappresentanti del Comune nel cda della casa di riposo Bellini, ruppe la prassi consolidata di assegnare due componenti a ciascuno schieramento, lasciando all’allora opposizione soltanto un posto. Chissà come si sentirà ora Tapellini – attuale consigliere di maggioranza – visto che quattro anni dopo il centrosinistra, oggi in maggioranza, è riuscito a fare di peggio, prendendosi tutte le  poltrone a disposizione nel consiglio d’amministrazione della storica struttura per anziani.

I nuovi eletti

A distanza di quattro anni lo statuto è cambiato: i rappresentanti del Comune sono passati da 4 a 2 e non vengono più votati dal consiglio comunale bensì nominati dal sindaco previa consultazione dei capigruppo. Ma la sostanza non cambia, perché il decreto firmato nei giorni scorsi dal primo cittadino Stefano Bellaria dimostra la volontà della maggioranza (Pd, Sinistra, Somma civica, Somma al centro) di egemonizzare la Bellini. Sono stati infatti nominati Giorgio Malacrida (ex presidente della casa di riposo) indicato dalla Sinistra e l’ex assessore di Arsago Seprio Ciro Cipriano (uomo di Somma al Centro) oltre a Renzo Cunati, rappresentante degli Organismi di volontariato sociosanitario che operano sul territorio del Comune, anche lui sostenitore palese dell’attuale maggioranza.

Opposizione in guerra

L’atto di imperio del centrosinistra non lascia indifferenti le opposizioni, pronte a dare battaglia. Avevano infatti proposto il nome di Giancarlo Norcini (Siamo Somma) ma l’equa ripartizione dei posti nel cda non è stata rispettata. Hanno sollevato dubbi inoltre sul metodo per la nomina di Cunati, nonché su una questione formale riguardante Cipriano. L’articolo 8 dello statuto della Fondazione Bellini prevede la nomina – si legge nel decreto sindacale – di “Cittadini sommesi esperti in materia”, ma il rappresentante di Somma al Centro risiede ad Arsago. E’ dunque inconferibile?

Pezzotta ha le ore contate

Nel cda, oltre all’erede della famiglia Bellini a cui spetta un posto di diritto, resta dunque soltanto l’attuale presidente Silvio Pezzotta, ex consigliere di Forza Italia nominato dall’Ats. Ma la sua posizione al vertice della Fondazione sembra destinata a durare ancora poco. Il cda è scaduto infatti lo scorso febbraio (e le nuove nomine sono arrivate cinque mesi dopo, segno evidente di tensioni in maggioranza sulla vicenda) e martedì i nuovi componenti si riuniranno per stabilire le cariche. La strategia – ormai evidente – è relegare a semplice consigliere Pezzotta, dando la presidenza a Malacrida con vice Cunati. «Una manovra schifosa», direbbe lo storico consigliere Pd. Più semplicemente una mossa incoerente.

Somma centrosinistra cda bellini – MALPENSA24