Somma, nel cda della Bellini entra Luciana Stefanetto

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SOMMA LOMBARDO – E’ Luciana Stefanetto – candidata alle Amministrative 2015 con la lista civica di opposizione “Siamo Somma”  – la nuova componente del cda della Fondazione che gestisce la casa di riposo Bellini di Somma Lombardo. Con un decreto sindacale il primo cittadino Stefano Bellaria pone fine alla polemica di agosto che aveva di fatto bloccato il rinnovo del consiglio di amministrazione della struttura per anziani, attualmente presieduta da Silvio Pezzotta.

Le polemiche di agosto

Al termine delle verifiche effettuate a Palazzo Viani Visconti, Renzo Cunati – indicato dalle associazioni di volontariato – resta al suo posto, nonostante le opposizioni abbiano sollevato molti dubbi sulla legittimità della sua nomina. Stessa sorte per Giorgio Malacrida, indicato dalla Sinistra, già presidente della casa di riposo e il favorito numero uno per tornare al suo posto diventando il successore di Pezzotta. Ha invece fatto un passo indietro Ciro Cipriano (Somma al centro), escluso in quanto lo statuto prevede la nomina di cittadini sommesi (e lui è residente ad Arsago). Bellaria nei giorni scorsi ha provveduto alla revoca e ha nominato in sostituzione Stefanetto.

Il rinnovo del cda

«Abbiamo scelto Luciana Stefanetto in quanto persona molto vicina alla Bellini: ha dimostrato attaccamento a questa realtà e ha le caratteristiche ideali per essere un perfetto ponte con i famigliari degli ospiti», spiega Bellaria. «Anche con questa decisione abbiamo dimostrato che i trascorsi politici non ci interessano». A tal proposito, pare che la sua nomina sia stata portata a compimento escludendo dal tavolo decisionale Siamo Somma che, per la stessa posizione, la scorsa estate aveva indicato alla maggioranza il nome del segretario Giancarlo Norcini. All’interno della lista civica si è dunque venuto a creare un piccolo caso che lasciato strascichi e malumori.
Polemiche politiche a parte,  spetterà ora al presidente della Bellini uscente Pezzotta – rappresentante di Forza Italia – convocare i nuovi vertici per il rinnovo delle cariche. Bellaria naturalmente non fa nomi, lasciando piena autonomia decisionale, ma si augura semplicemente che il prossimo «sia un cda con compiti diffusi e condivisi».

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