Aiuti alle società di Somma. Il Coarezza: «Noi esclusi». Piantanida: «Nessun torto»

SOMMA LOMBARDO – Calcio, politica, rapporti, gestione degli impianti: è ancora polemica a Somma Lombardo. Questa volta è l’Ac Coarezza ad alzare i toni, accusando l’amministrazione del sindaco Stefano Bellaria di aver escluso la società dal contributo annuale destinato alle realtà cittadine. Anzi, il presidente Stefano Guarneri lo dice chiaro e tondo: «Noi non veniamo considerati». Il dito è puntato, nello specifico, contro l’assessore Edoardo Piantanida Chiesa (Sport), che difende a spada tratta il suo lavoro e quello della maggioranza: «Abbiamo dato un aiuto all’Accademia Calcio Somma, che è riconducibile a loro: volevano un doppio contributo?». Il primo non è convinto, il secondo non arretra. E monta il caso.

La posizione del Coarezza

Secondo il presidente del Coarezza, sono almeno tre i motivi che hanno portato a questa situazione: l’assenza di un settore giovanile, la decisione di non organizzare campus per i ragazzi la scorsa estate e la poca partecipazione. Punti che vengono contestati. «Non solo abbiamo l’Accademia Calcio Somma – dice Guarneri – ma anche i giovani del Coarezza». Inoltre, «abbiamo contattato la Figc per avere chiarezza sull’obbligo o meno di organizzare i centri estivi e ci hanno confermato che non c’è nessun vincolo: se la nostra società è iscritta alla lega nazionale, abbiamo lo stesso diritto delle altre realtà di ricevere contributi. A prescindere da cosa decidiamo di fare». E ancora: «Non è vero che non diamo garanzia di partecipazione, siamo stati sempre presenti e attenti, soprattutto negli ultimi due anni di difficoltà. Ci siamo comportati bene, lavorando seriamente». In questo senso, prosegue, «la nostra volontà è solo fare calcio, senza che le questioni politiche si intromettano».

La questione politica

Che i rapporti fossero già tesi, non è una novità. Almeno da quando nel 2015, con il centrodestra al governo, venne firmata la convenzione che affidava la gestione del centro sportivo Mossolani in esclusiva per dieci anni al Coarezza. Una scelta che non è mai andata giù: solo lo scorso 15 dicembre, Bellaria lo ha ribadito chiaramente in consiglio comunale, definendo questo patto «scandaloso». E che su più fronti crea scompiglio. Da un lato perché si è nuovamente arrivati al confronto politico, con Alberto Barcaro (nel 2015 assessore allo Sport e oggi capogruppo leghista) e Andrea Gambini (ex amministratore unico di Spes) che si sono rimpallati le colpe su chi avesse sottoscritto la convenzione. E poi perché distorce i rapporti con l’Asd Sommese, superando quella che dovrebbe essere sana competizione agonistica e diventando bassa rivalità. Guarneri, infatti, accusa apertamente l’amministrazione di essere «filo-Sommese», lamentando che i Tre Leoni vengano più sostenuti. Ma ora il fatto «non riguarda le altre società, vogliamo solo sottolineare come noi non siamo ben visti».

«Nessun torto»

Dal canto suo, Piantanida Chiesa replica così: «Rimango basito dall’atteggiamento del presidente Guarneri: ogni anno abbiamo dato un contributo all’Accademia Calcio Somma, che è riconducibile al Coarezza». Questo perché «la nostra intenzione è avere un occhio di riguardo per i giovani». Un modo per dire che «non abbiamo fatto nessun torto: se c’è un collegamento tra il settore giovanile e la società, non si può dare un doppio contributo, altrimenti tutti farebbero così. Se invece non c’è nessun legame, allora sorgono delle domande. E qualcuno dovrà dare delle risposte». Il nodo dei centri estivi e, quindi, della partecipazione, resta. Lo ha detto il sindaco in aula a dicembre («Quasi tutte le società hanno dato in concessione spazi gratuiti, purtroppo non chi ha in mano il Mossolani. E me ne rammarico»). E lo ribadisce ora l’assessore: «Gestiscono la struttura più importante di Somma e, mentre altre società si organizzavano con gli spazi che avevano a disposizione per fare qualcosa con i ragazzi, il Mossolani è rimasto inutilizzato. Questo incide. Così come si fanno notare quelle associazioni che, oltre a fare sport, danno un contributo sociale alla città».

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