Lega, Gambini replica a Barcaro: «Non accetto lo scaricabarile su Spes»

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SOMMA LOMBARDO – «Davanti alla politica dello scaricabarile, resto stupito». Il centro sportivo Mossolani di Somma Lombardo chiama in campo anche Andrea Gambini, ex amministratore unico della municipalizzata Spes. Lo scorso 16 dicembre, in consiglio comunale, i riflettori sono stati nuovamente puntati sulla convenzione che nel 2015 affidò la gestione del principale impianto sportivo per dieci anni al Coarezza Calcio. Per mettere in chiaro la sua posizione è intervenuto da remoto Alberto Barcaro, oggi capogruppo della Lega e ai tempi assessore ai Lavori Pubblici con il centrodestra guidato da Guido Colombo. Un ruolo fondamentale, il suo, in questa vicenda. Ma fra i vari botta e risposta ha chiamato in causa anche l’ex numero uno dell’azienda patrimoniale sommese. Che ora vuole dire la sua.

La posizione di Barcaro

Durante la discussione in aula, Barcaro ha voluto difendere il suo operato e quello della giunta del 2015. Esordendo così: «Io mi assumo le mie responsabilità, ben sapendo che la convenzione non l’ha fatta l’amministrazione comunale, tanto meno l’assessore. Ma Spes». Passo passo, ha ripercorso i vari step che hanno portato, alla fine, ad affidare la gestione del Mossolani al Coarezza. «A fronte di determinati lavori, l’amministratore unico di Spes (Gambini, ndr) decise quindi per la convenzione di dieci anni», ha poi aggiunto. Definendolo un tempo troppo lungo: «La mia idea era di cinque. Ha deciso la municipalizzata».

Le precisazioni di Gambini

Ora Gambini replica alle dichiarazioni del leghista. «Sono rimasto sorpreso», dice. «Tengo a precisare che, in Spes, ho ricoperto il ruolo di amministratore unico. E ritengo di aver svolto al meglio quanto richiesto dal socio unico della società, ovvero il Comune». Al tempo, nell’assemblea di Spes, l’ente locale «era rappresentato proprio dall’assessore Barcaro, che ha dettato la linea». E ancora: «Del resto, aveva la qualità e i poteri per farlo». Invece, «da parte mia ho tradotto in pratica – e nel miglior modo possibile – quanto indicato dall’assessore e dall’amministrazione. Come possono anche testimoniare i documenti, gli atti prodotti e le mail. Ritengo necessaria questa precisione poiché davanti alla politica dello scaricabarile resto, appunto, stupito».
C’è da dire che i rapporti tra Gambini e Barcaro si erano incrinati quando il primo restò alla guida della Spes anche con l’avvento del centrosinistra al governo della città, nel 2015. Secondo la Lega di Somma, che lo volle come au dell’azienda, avrebbe dovuto dimettersi. Ma lui non lo fece, dando vita a una stagione d’oro per la municipalizzata sommese.

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