Somma, Bellaria: «La convenzione scandalosa frena l’uso del Mossolani». Scontro in consiglio

SOMMA LOMBARDO – Il centro sportivo Mossolani riaccende la polemica a Somma Lombardo. I toni si sono alzati in fretta ieri, 15 dicembre, in consiglio comunale. Il resoconto sui bilanci di Spes, la municipalizzata del Comune, è diventato l’assist ideale per una serie di botta e risposta tra schieramenti politici. A innescare la discussione, il consigliere di minoranza Alberto Nervo (SommaSì), che è tornato a tallonare su alcuni dei temi più caldi in città. Tra questi, proprio l’impianto sportivo di via Novara, accennando alla possibilità di «rifare la pista di atletica utilizzando dei fondi Coni e, al contempo, offrire ai giovani un ulteriore stimolo per le attività». Considerazioni incassate dal sindaco Stefano Bellaria. Che ha poi risposto per le rime: «Inizio a essere scocciato. Vogliamo aiutare i giovani? Lo facciamo. Il problema, però, è una convenzione decennale scandalosa che frena l’utilizzo del principale centro sportivo sommese. E questo è un grosso rammarico».

I limiti al Mossolani

La goccia che fa traboccare il vaso. Il primo cittadino ha provato a mettere un punto alle pressioni. In particolare sul Mossolani. Un passo indietro: nel 2015, quando al governo c’era il centrodestra, la firma di una convenzione ha affidato il centro sportivo al Coarezza Calcio in esclusiva per dieci anni. Una questione che ieri è riemersa. Tra le azioni a favore delle associazioni sportive in post-pandemia, il sindaco ha ricordato – tra le altre – la concessione di spazi gratuiti per i campus della scorsa estate. «Quasi tutte le società hanno aderito. Purtroppo non chi ha in mano il Mossolani. E me ne rammarico». La causa è proprio quella convenzione «scandalosa», che «qualcuno ha voluto fare prima delle elezioni» di sei anni fa. Per sapere del rilancio dell’impianto di via Novara, quindi, «si dovrebbe chiedere all’assessore allo Sport di quel periodo (Alberto Barcaro, ndr), cosi spiegherebbe perché è stato siglato il patto che ha creato difficoltà di utilizzo alle altre società sportive. Quei campi sono costruiti con i soldi dei sommesi, non di una società. Se se un cittadino lo chiede, deve poterlo utilizzare». Non solo, a rincarare la dose, la replica piccata a un possibile intervento sulla pista di atletica: «Ci siamo informati sui fondi Coni: non sono gratis ma a tasso agevolato». Nel senso che poi vanno restituiti. Ma soprattutto, «prima di investire in una struttura dove facciamo fatica a fare i padroni in casa nostra, magari vale la pena pensarci un attimo».

Barcaro e gli step della convenzione

Inizialmente assente, Barcaro – oggi capogruppo della Lega – è intervenuto da remoto solo per mettere in chiaro la sua posizione. Oltre che per difendere l’operato della giunta del 2015. «Io mi assumo le mie responsabilità, ben sapendo che la convenzione non l’ha fatta l’amministrazione comunale, tanto meno l’assessore. Ma Spes». Ai tempi, la Sommese si era fusa con la Solbiatese, «lasciando situazioni critiche». Erano quindi due le società rimaste, ha ricordato il leghista, ovvero la giovanile della Sommese e il Coarezza. «Le convocai entrambe e si cercò un gemellaggio, che non andò a buon fine per gli incassi del bar». Da qui, la proposta per dare in gestione il Mossolani. Come è andata, si sa. «Le convenzioni di entrambi i centri sportivi vennero rinnovate con tagli del 25% sui contributi. Al Coarezza – ha aggiunto Barcaro – si chiese di installare sul tetto dello spogliatoio un impianto solare termico. A fronte di determinati lavori, l’amministratore unico di Spes decise quindi per la convenzione di dieci anni. E dire che non dà la possibilità di un utilizzo extra, non è vero. Perché c’era un paragrafo nel documento in cui si diceva che il centro sportivo doveva essere dato al Comune in caso di necessità». Aldilà dei vari step, L’esponente del Carroccio ha ammesso che dieci anni fossero troppi: «La mia idea era di cinque. Ha deciso la municipalizzata».

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