Frana del Belvedere, ennesima vittoria in tribunale per l’ex sindaco di Somma

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SOMMA LOMBARDO – Complessivamente, la cifra è di 21.847,12 euro. È quanto il Comune di Somma Lombardo dovrà restituire all’ex sindaco Guido Colombo. Si tratta delle spese legali che l’ex primo cittadino (dal 2005 al 2015) ha dovuto sostenere per difendersi nell’ambito delle indagini che lo hanno coinvolto – proprio per il ruolo che ai tempi ricopriva – a seguito della frana al Belvedere, avvenuta il 2 maggio 2012. Una richiesta che inizialmente è stata respinta da parte degli uffici comunali. E che hanno portato Colombo a passare per vie legali. Vincendo la causa.

Tocca al Comune

Il procedimento penale celebrato a carico dell’ex sindaco riguardava il reato di disastro colposo. Accuse da cui fu prosciolto nel 2015. Da qui, la richiesta di rimborso negata dagli uffici. Ma la sentenza del tribunale di Busto Arsizio, ora, parla chiaro: «L’articolo 96, comma 4, dello statuto comunale stabilisce che “attesa la responsabilità gravante su amministratori, dipendenti, direttore generale e segretario, il Comune stipula apposite polizze a tutela degli stessi, sia patrimoniale che legale, e assume a proprio carico le spese legali, sempre che gli stessi non vengano condannati o emerga che i fatti imputati siano compiuti con dolo o colpa grave». Stando ai fatti, quindi, «deve ritenersi che il Comune sia tenuto al pagamento delle spese di assistenza legale di cui è controversia, a prescindere dalla prova del relativo pagamento (nella specie soltanto parziale) da parte dell’attore».

La responsabilità dell’ente e le spese

Di fatto, tocca all’ente locale farsi carico delle spese. Anche perché «il Comune non ha offerto la dimostrazione che la responsabilità del verificarsi dell’evento franoso sia imputabile all’inosservanza degli specifici doveri gravanti sull’ex sindaco, posto che, da un lato, la sentenza penale ha escluso qualsivoglia responsabilità personale di quest’ultimo e, dall’altro, le sentenze civili si sono limitate a riconoscere la responsabilità dell’ente nel suo complesso, quale proprietario dei manufatti oggetto del collasso». Vanno poi considerate le «spese di lite», che «seguono la soccombenza». Tenuto conto della «complessità delle questioni giuridiche e di fatto trattate e del numero delle difese articolate dalla parte convenuta (rivelatesi integralmente infondate), sussistono ragioni idonee a giustificare l’aumento dei parametri medi previsti».
La questione sarà ufficialmente trattata in consiglio comunale il prossimo lunedì, 27 giugno, riconosciuto il debito fuori bilancio del Comune dopo aver perso di fronte al giudice.

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