Vergogna a Somma: minacce e insulti al sindaco Bellaria

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SOMMA LOMBARDO – Minacce e insulti a Stefano Bellaria. Il sindaco di Somma Lombardo è stato preso di mira da un cittadino, che ha inviato una email – firmandosi – a Palazzo Viani Visconti con una serie vergognosa di offese che vanno ben oltre il giudizio di chi ha un’opinione differente. Anzi: sono vere e proprie «ingiurie». Questo il termine utilizzato nella delibera di giunta per permettere a Bellaria di stare in giudizio «in nome e per conto dell’ente» davanti a un giudice di pace.

Offese inaccettabili

Il fatto risale al 19 gennaio, specifica il documento. Quando, appunto, «è pervenuta all’ente una lettera da parte di un cittadino contenente ingiurie nei confronti del sindaco». Inevitabile la reazione per «tutelare l’immagine dell’amministrazione comunale, provvedendo tramite atto di citazione in sede civile avanti il giudice di pace nei confronti del cittadino firmatario della lettera». A cui si aggiunge la «contestuale richiesta di risarcimento per danni morali».
Una lettera, insomma, che raccoglie insulti così pesanti che non si può lasciar correre. Sembra, addirittura, ci siano passaggi che vanno a toccare corde troppo sensibili, come il periodo in cui il sindaco ha lottato tra la vita e la morte in terapia intensiva al Covid hospital in Fiera a Milano. Un momento che ha fatto stare in ansia un’intera città. In quella fine 2020 le chat sommesi vennero sommerse di messaggi di vicinanza al sindaco e alla sua famiglia. Lo stesso anche da fuori Comune, con una smisurata ondata di affetto e migliaia di messaggi di sostegno e incoraggiamento, a dimostrazione della credibilità che Bellaria è riuscito a crearsi negli ultimi otto anni di impegno politico.

Tutelare il sindaco

Eppure c’è chi ha anche il coraggio di superare il limite del senso civico. Lo racconta l’assessore Edoardo Piantanida Chiesa: «Sono minacce pesanti, per questo si è deciso di andare davanti al giudice: per difendere la figura istituzionale del sindaco». E ancora: «Ognuno di noi accetta le critiche. Che sia sui social, durante un confronto o una segnalazione. Ma deve essere sempre nel rispetto delle regole. Non si può offendere, anche a livello personale. Senza un motivo, oltretutto». In sette anni di amministrazione, dice, «non è mai successo che qualcuno andasse così oltre».

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