Somma, Regione Lombardia nomina nel cda del Girasole Montagnoli e Righini

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SOMMA LOMBARDO – Inaspettate nei nomi e nei tempi arrivano le nomine di Regione Lombardia per il cda della Fondazione che gestisce la casa di riposo “Il Girasole” di Somma Lombardo. Quando ormai ci si aspettava che la questione venisse affrontata dopo il voto del 20 e 21 settembre, ecco che la giunta di Attilio Fontana batte tutti sul tempo scegliendo i due (su cinque) componenti di sua competenza. Si tratta di Claudio Montagnoli, ex sindaco di Arsago Seprio, e di Vilma Righini.

Le nomine

Il dato politico è la mancata riconferma dell’attuale presidente del Girasole, nonché segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Daniele Consonni. Nonostante avesse annunciato pubblicamente la sua disponibilità per un secondo mandato, Regione Lombardia ha fatto altre scelte, puntando su Montagnoli e Righini. La decisione all’unanimità della giunta Fontana viene accolta con soddisfazione dal sindaco di Somma Stefano Bellaria. «Faccio i complimenti ai due nuovi componenti del cda, a cui rinnovo la mia stima. Con Claudio finalmente non ci confronteremo più soltanto sulle rotte di decollo, mentre Vilma è una persona impegnata in parrocchia a Mezzana che conosco da moltissimi anni, addirittura dai tempi della comune militanza nel Partito popolare. Sono certo che lavoreremo bene insieme».

Ne manca uno

Con le due nomine di Regione Lombardia e le altre due già a suo tempo confermate dal Comune (Stefano Peruzzotti e Virginia Brasca) ora per completare il cda della casa di riposo manca soltanto il componente di nomina sindacale su indicazione di Ats Insubria. Dopo il braccio di ferro tra Bellaria e i vertici sanitari sul nome di Giancarlo Norcini (Siamo Somma Ideale), ora la nomina è inevitabilmente congelata fino all’esito delle elezioni Amministrative. Bellaria, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera a Varese rinnovando la propria disponibilità per una valutazione congiunta sulle proposte in campo, ha anche fatto sapere che trova inopportuno procedere a tre giorni dalla scadenza del mandato. Se verrà rieletto, sarà una delle primissime cose che affronterà. In caso contrario, reputa giusto che a decidere sia chi verrà dopo di lui. Tutto rimandato al 22 settembre, dunque, o al 5 ottobre in caso di ballottaggio.

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