Secondo Mona, il sommese che trasformò la bottega delle bici nell’impero del volo

somma lombardo secondo mona
Secondo Mona

SOMMA LOMBARDO – «Un giovinotto che ha dello spirito e che cammina guidando coraggiosamente la sua azienda a solido avvenire». È Secondo Mona, in una descrizione del 1945 del professore Angelo Bellora. Un breve riassunto di una storia lunga 120 anni, quella che ha reso grande un’azienda, la città di Somma Lombardo e la provincia di Varese. Ma chi era Secondo Mona? Al Castello Visconti di San Vito verrà ricordato (e raccontato) l’uomo che da una semplice bottega per la riparazione di biciclette e motocicli è riuscito a creare l’impero che ha contribuito a far conoscere il Varesotto in tutto il mondo con l’appellativo di “Provincia con le ali”. L’incontro è in calendario per martedì 27 giugno, alle 21.

L’orgoglio di Somma

Oggi la Secondo Mona è l’orgoglio di Somma, l’azienda numero uno che permette alla città di essere nota a livello internazionale. Nello stabilimento storico di Mezzana si progettano, si producono e si vendono equipaggiamenti e sistemi ad alta precisione per aerei ed elicotteri. Oltre a realizzare i componenti che creano le scie delle Frecce Tricolori, una nota di colore che aumenta ulteriormente il proprio prestigio.

Tuttora la ditta non si ferma, vuole crescere ancora. Negli ultimi giorni il Piano di sviluppo legato all’ampliamento dello stabilimento è stato motivo di dibattito per questioni di carattere urbanistico. Ma tutti gli attori coinvolti nel progetto hanno continuato a lavorare con un obiettivo preciso: garantire il potenziamento della Secondo Mona. E di conseguenza quello della città.

La storia di Secondo Mona

Per diventare la multinazionale che è ora, però, ci sono voluti anni di coraggio e impegno. Era il 1903: «In angolo alla tante volte nominata strada del Sempione, è la premiata fabbrica di biciclette del signor Secondo Mona», recitava il professor Bellora. Inizia tutto lì, con una vetrina che si affaccia su piazza Armi con la scritta bianca “velocipedi”.

somma industriale lanificio mona

Era il primo passo verso la creazione di un colosso, in direzione di un mondo che stava inevitabilmente cambiando. Si stava evolvendo. Il desiderio di emergere, unito allo spirito industriale e alla lungimiranza furono un insieme di valori che si rivelò vincente. E che lo portarono a scommettere su quegli apparecchi con le ali che cominciavano a decollare dalla brughiera. Fu la svolta. Nel 1909 incontrò Gianni Caproni all’Albergo Sempione, un’occasione che si rivelò decisiva per il suo futuro. Solo un anno dopo, infatti, il Ca1 avrebbe dato il via alla storia del volo: si trattava del primo mezzo che lasciava la terra per sfidare il cielo, proprio nel punto in cui sarebbe nato l’aeroporto internazionale di Malpensa. Secondo Mona rimase così affascinato che nel 1913 decise di abbandonare i velocipedi per investire sulle ali. Dando inizio alla storia dell’azienda di Mezzana a vocazione aeronautica.

somma lombardo secondo mona – MALPENSA24