“Ragione di un voto”: Sinistra per Somma in campo contro l’astensionismo

SOMMA LOMBARDO – Votare, per chi? Ne vale la pena? A poco più di una settimana dalle elezioni politiche, sono ancora in molti che si stanno domandando se presentarsi alle urne. Aldilà delle posizioni partitiche, rimane al centro la volontà di contrastare l’astensionismo. Ed è proprio quello che vuole evitare Sinistra per Somma, il gruppo di maggioranza a Somma Lombardo guidato da Claudio Brovelli. Ecco perché è in programma per domani, 15 settembre, un appuntamento alla biblioteca di via Marconi. Dove alle 21 prenderà il via un dibattito pubblico, uno scambio di idee e opinioni volto a incentivare tutti a coltivare questo diritto.

L’invito al voto

«È vero, molti sono delusi dalla politica», non nega Brovelli. «Ma, personalmente, penso che rinunciare al diritto di esprimere le proprie convinzioni, anche attraverso il voto, sia un errore. Una sorta di resa». Da qui, l’invito ai sommesi – e non solo – di prendere parte a «uno scambio di opinioni sulle ragioni di un voto». Che possono essere ovviamente differenti tra di loro. Anzi, questo è il motore che permette a un confronto di essere vivace.

E così è per il capogruppo di Sinistra per Somma. La sua posizione:

Credo che la maggioranza delle nostre famiglie abbia purtroppo dovuto prendere atto delle carenze della Sanità Pubblica. Oltre ai medici di famiglia, negli ospedali mancano medici, anestesisti, infermieri e inservienti. Non solo: i tempi d’attesa per molti esami sono biblici, tanto che chi ne ha urgente bisogno è costretto a ricorrere alle strutture private. Eppure c’è un autorevole candidato della Lega che ha proposto ulteriori tagli alla Sanità. Questo è un evidente esempio di come il centrodestra abbia una visione del modello di sviluppo della società basato sul liberismo sfrenato, dove tutto è affidato al “mercato”. Per cui anche la salute diventa una merce, che solo chi ha i soldi può comprare.

Nella stessa visione antisolidaristica, si colloca la proposta della Flat Tax (un’unica aliquota) al 15% che comporterebbe circa 50 miliardi di minor entrate. Per questo alcuni esponenti dello stesso centrodestra dicono che non si farà mai, ammettendo così che è una falsa promessa, uno specchietto per le allodole, lanciata soltanto per carpire voti. In ogni caso, se davvero si realizzasse, lo “sconto” sarebbe per i redditi alti a scapito di quelli bassi, quindi quelli percepiti dalla stragrande maggioranza della popolazione. Numeri alla mano, un reddito annuo di 18.000 euro pagherebbe 1.500 euro di tasse in più, mentre chi ha un reddito di 50.000 euro avrebbe uno “sconto” di 6.000 (non voglio tediarvi, quindi calcolate voi il vantaggio per chi ha un reddito ancora superiore: rimarrete sconcertati). Non so voi, ma io continuo a pensare che chi guadagna tanto debba contribuire percentualmente di più di chi guadagna poco. Se davvero si vogliono abbassare le tasse la soluzione è una seria lotta all’evasione fiscale che in Italia, nel solo 2018, ha superato 100 miliardi, pari al 22% delle riscossioni. Recuperarne anche solo un quarto consentirebbe una riduzione della pressione fiscale complessiva di 5 punti, senza per altro dover tagliare altre spese.

Questi due semplici e concreti esempi evidenziano come le proposte del centrodestra tendano a eliminare un qualunque rapporto solidaristico tra i diversi ceti sociali e, di conseguenza, puntino alla realizzazione di una società basata esclusivamente sul profitto di pochi a scapito dei molti. Una visione della società e del modello di sviluppo che contrasta con le mie idee e le mie speranze.

Per questo voterò per la coalizione di centrosinistra, e all’interno di questa, per la lista di Sinistra Italiana e Verdi. Lo farò convinto che la sensibilità di una Sinistra sganciata da retaggi antistorici sia utile, se non indispensabile, per rilanciare i valori e i comportamenti etici che dovrebbero essere alla base dell’agire politico finalizzato a costruire una società più giusta. Una società nella quale temi come la giustizia sociale, la dignità del lavoro, il diritto alla salute, la tutela ambientale, la Pace e la riduzione delle spese militari (Sinistra Italiana ha votato contro l’aumento di 13 miliardi per gli armamenti, compensato dai tagli alla Sanità e alla Pubblica Istruzione) diventino punti prioritari e qualificanti dell’azione di governo.

Lo farò anche perché non voglio, né oggi né mai, rinunciare al diritto di esprimere, anche tramite il voto, la mia opinione e le mie convinzioni. So che molti sono delusi dallo spettacolo offerto dalle forze politiche, ma non penso che la risposta migliore sia l’astensionismo. Anzi, penso che rinunciare al diritto di voto sia un errore dal quale a trarne vantaggio non saremo certo noi.

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