BUSTO ARSIZIO – La delibera della giunta comunale di Busto Arsizio, pubblicata sull’albo pretorio, ha la finalità di aiutare finanziariamente le società sportive della città colpite dai rigori della pandemia. Un contributo concreto, distribuito secondo criteri prestabiliti, a un discreto numero di società (23, per la precisione), che si sono divisi gli 8.160 euro “a copertura delle spese sostenute per rispettare il distanziamento e il contingentamento delle presenze simultanee degli atleti, per le attività specifiche di pulizia e igienizzazione degli ambienti e delle attrezzature, per l’acquisto di dispositivi di sicurezza individuali e di prodotti per l’ igiene delle mani e per lo smaltimento di rifiuti potenzialmente infetti”.
Insomma, un piccolo sforzo pubblico a favore dello sport cittadino. Per alcuni, uno sforzo più piccolo del piccolo se è vero, come appare in delibera, che c’è anche chi ha ricevuto la somma di 14,05 euro. Sì, proprio quattordici euro e cinque centesimi, cioè una mancetta, meglio, un’elemosina destinata alla Polisportiva dell’oratorio San Filippo. Questo, a fronte di un nutrito numero di altre società che hanno ottenuto 500 euro, a scendere fino ai 137,72 dell’Accademia bustese di pattinaggio, ai 79,76 destinati al Csk Busto Arsizio Karate e, appunto, fino alla “pazzesca somma” per la Polisportiva.
Sul sito ufficiale di Palazzo Gilardoni, l’assessore allo Sport, Laura Rogora, spiega lo sforzo municipale: “ Abbiamo deciso di dare un supporto concreto, un contributo economico straordinario a copertura delle spese sostenute da settembre a febbraio che sarà utile soprattutto a sostenere la ripartenza dello sport cittadino. Oltre ad aver ascoltato le problematiche delle società, nel corso di alcune riunioni che ho organizzato a febbraio ho preannunciato la volontà di erogare questi contributi e l’iniziativa è stata subito molto apprezzata dalle associazioni visti anche i minori introiti di questo difficile periodo”.
Per fortuna che Palazzo Gilardoni c’è. 14 euro e 5 centesimi non sono uno scherzo, ma un incentivo. A non farsi prendere in giro.