Stati generali a Magenta per pianificare il futuro della città. A partire dal Pgt

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MAGENTA – Una città sospesa tra tradizione e sviluppo. Uscita da dieci anni «senza progetti» e che vuole rilanciarsi guardando a Malpensa e al Mind nell’area ex Expo. Per questo oggi, 18 novembre, il sindaco di Magenta Luca Del Gobbo ha annunciato gli “stati generali” del Comune per la mattina di sabato 20 gennaio in sala consiliare (nella foto, il sindaco con il logo dell’evento).

«Sarà un’occasione per ascoltare la città su come rilanciarla – esordisce Del Gobbo – Inviteremo le sue voci più rappresentative, dai comitati di quartiere ai sindacati, dalle associazioni, comprese quelle di categoria, ai singoli cittadini. Ci diranno la loro idea della Magenta del futuro, considerando i problemi attuali e le prospettive e possibilità di crescita».

Presto bilancio e Documento di Piano

Era dall’8 marzo 2008 che Magenta non ricorreva a questa forma di confronto popolare; in precedenza gli stati generali erano stati convocati nel 2003. Per dare voce davvero a tutti sarà creata una casella di posta elettronica dedicata dove le quasi 200 associazioni magentine e ogni singolo cittadino potrà inviare contributi scritti per partecipare alla costruzione della sua città. «Nel 2024 – riprende Del Gobbo – partiremo con il programma ambizioso del nuovo Piano di governo del territorio, che non è solo uno strumento urbanistico ma comprende la visione della città per il suo sviluppo anche nel welfare, nella socialità, nel marketing territoriale e nella cultura. Il materiale ricevuto diventerà elemento di analisi e riflessione per l’elaborazione del Piano. Gli stati generali erano uno dei punti qualificanti della nostra campagna elettorale e non saranno un momento autocelebrativo dell’amministrazione comunale. La nostra idea di amministrare è sussidiaria e considera il cittadino protagonista, come gli imprenditori».

Entro dicembre sarà presentato il bilancio di previsione insieme al Documento di Piano, sorta di guida e premessa per il Pgt, scaduto da mesi. Da qui Del Gobbo muove all’attacco della passata amministrazione.

«Una bella addormentata da risvegliare»

«Nel primo anno di mandato ci siamo dedicati alla ricostruzione del nostro comune, dove abbiamo trovato una situazione piuttosto complicata, a partire dal cimitero, dove da 10 anni non venivano fatti lavori. Noi in un anno ne abbiamo avviati per 300.000 euro e altri ne seguiranno. Dall’amianto nella scuola di Pontevecchio alla bufera di luglio, non siamo stati molto fortunati, ma sono già stati fatti gli interventi necessari oltre a quelli per le infrastrutture, nel parco del Crocione, nelle scuole, nelle palestre fino alle panchine smart che sono molto piaciute ai più giovani. Dall’amministrazione di centrosinistra sono arrivate scelte folli, abbiamo dovuto riqualificare l’ente Comune con molte persone nuove, intervenire sulle emergenze ereditate e mettere a posto molte cose, ma sono molto ottimista che questa politica porterà sviluppo a Magenta, in barba a vecchi slogan che sento girare, come quello di “Del Gobbo cementificatore”. Non mi sembra, Magenta non è una città conurbata, semmai è ferma da 10 anni: in questo periodo non sono arrivate attività produttive, né sono state recuperate arre dismesse. Non c’è stato un solo progetto, ho visto solo aziende chiudere. Ora qualcuna è tornata e nell’ufficio urbanistica c’è una lunga fila».

Sulla sua idea della Magenta di domani, il sindaco sottolinea la peculiarità di coniugare la città storica di 24.000 abitanti «e che non dovrà superare i 27.000» con quella del futuro. «Nel logo degli stati generali è raffigurato l’ossario perché l’unità d’Italia è partita da qua e siamo nella storia d’Europa. Siamo la città del colore che tutto il mondo chiama con il nome di Magenta, la città di santa Beretta Molla e del Parco del Ticino. Sono convinto delle potenzialità di Magenta, che un tempo era riferimento di un’area e poi si è addormentata. Siamo vicino a Malpensa e a una fermata di treno e 10 minuti di auto dal capoluogo, nella cerchia della Grande Milano ma senza esserne stati assorbiti: Magenta ha mantenuto la propria identità e la propria tradizione e ora deve proiettarsi nel futuro».

Nuovo mezzo per la Protezione civile

Sempre questa mattina è stato presentato in piazza Liberazione il nuovo pick-up della Protezione civile cittadina (qui sopra), costato più di 60.000 euro. Presenti il deputato Umberto Maerna e l’assessore Simone Gelli. «La presenza di questi volontari – ha detto Gelli – è una certezza per la città e per i cittadini. Solo in seguito al maltempo di fine luglio sono state raccolte 300 tonnellate di rifiuti vegetali per i 150 alberi abbattuti, oltre a mappare più di 6.000 piante e a intervenire in 60 aree verdi. Giusto e doveroso procurare tutti i mezzi e gli strumenti necessari per fare fronte a qualsiasi emergenza».

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