Sumirago, un fiore in aula nel ricordo di Vavassori. «Assessore Highlander»

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SUMIRAGO – È stato dedicato al ricordo di Mario Vavassori, scomparso venerdì 7 maggio dopo una lunga lotta contro la malattia, il consiglio comunale di ieri, martedì 11 maggio, a Sumirago. Nel posto solitamente riservato all’assessore è stato lasciato un fiore. L’assemblea era stata convocata per approvare il revisore dei conti nominato dalla prefettura di Varese, ma il pensiero commosso dell’aula era rivolto al compianto amministratore che ha lasciato un segno indelebile nella politica comunale.

Il ricordo di Croci

«Lo abbiamo ricordato con un minuto di silenzio – queste le parole del sindaco Mauro Croci – e ho sottolineato il suo importante ruolo sia nel primo mandato, in qualità di vicesindaco e assessore al Territorio, sia in questo, il secondo, come assessore alle Società partecipate. Oltre all’opera da lui svolta con Coinger e Cor2, non va dimenticata la serie di belle iniziative che realizzò. Due su tutte: la sostituzione a led di tutta la pubblica illuminazione – il nostro è uno stato dei primi Comuni in provincia – e l’installazione del fotovoltaico».

Croci lo aveva già ricordato in chiesa a Caidate con un’orazione funebre pronunciata lunedì 10 maggio in occasione dell’ultimo saluto a Vavassori. Di seguito il testo integrale:

Ricordo una sera di ottobre 2006. Con Romeo Riundi presentavamo in sala consiliare un nuovo progetto amministrativo per Sumirago. La nascita di “Cittadini per Sumirago”, progetto che avrebbe poi dato vita da lì a pochi anni ad una straordinaria nuova stagione per Sumirago. Nel corso dei vari interventi in una sala molto affollata, prende la parola un signore distinto che non conoscevo che, con straordinaria lucidità, sottolinea la bontà del progetto e aggiunge spunti e contributi preziosi.
Ho guardato Romeo e in una frazione di secondo abbiamo capito entrambi che quella persona non solo avrebbe dovuto fare parte del gruppo, ma che ne sarebbe diventata una colonna portante: era Mario Vavassori. Da allora non ci siamo più lasciati.

Caro Mario, quanta strada abbiamo percorso assieme. Abbiamo costruito con te il nuovo progetto amministrativo per Sumirago, abbiamo lavorato gomito a gomito e in maniera costruttiva nei cinque anni in cui il gruppo è stato all’opposizione. Ti sei occupato della redazione di “Diario”, il periodico del nostro gruppo. Nel 2012 siamo stati eletti in amministrazione comunale, ti ho voluto come vicesindaco e assessore al Territorio, ruoli chiave nei quali hai dimostrato tutte le tue capacità.

Abbiamo rivinto le elezioni nel 2017. Tu eri via per il tuo irrinunciabile raid ciclistico, ricordo di averti chiamato alle due di notte dopo la proclamazione dei risultati e ricordo l’urlo di gioia. So che quell’urlo di gioia e quella felicità era per me.
Ti ho voluto fortemente ancora in giunta con me come assessore. Era irrinunciabile per me, per noi, la tua presenza, la tua lucidità, la tua capacità di sintesi. In tutti questi anni non mi hai mai lasciato solo, non ci hai mai lasciato soli se non fino a quando il progredire inesorabile della tua malattia te lo ha impedito. Ma anche allora, e in quei momenti in cui tu ti dovevi occupare di altro, per noi c’eri sempre e comunque.

Caro Mario, ti porto il saluto affettuoso di tutti noi, il saluto della tua giunta, della tua amministrazione, del tuo gruppo – che tanto hai amato – Cittadini per Sumirago, della tua Sumirago. Ti porto il saluto degli amici di Coinger e Cor2 che hanno avuto il privilegio di conoscerti e apprezzarti nel corso di questi anni per la tua disponibilità e capacità. Sono tanti coloro che non hanno potuto esserci qui oggi per il rispetto delle regole antiCovid. Io credo che due chiese non sarebbero bastate. Tutti però mi hanno incaricato di salutarti con affetto e dirti grazie.

Sono centinaia i messaggi che mi sono arrivati in questi giorni. Tutti ti descrivono nello stesso modo: una persona stupenda; una grande persona di rare qualità; una bella persona equilibrata e lucida; una persona saggia e competente. Per tutti noi sei stato “Mario l’Highlander” e tu ridevi sempre quando ti chiamavo così. Sì, un Highlander, perché hai combattuto sempre come un leone contro le gravi malattie, che però sei sempre riuscito a sconfiggere. Questa volta purtroppo, nonostante la tua tenacia, ha avuto lei il sopravvento.

Caro Mario, sei stato per i tuoi figli e la tua famiglia una guida meravigliosa. Un esempio da seguire. Sei stato per tutti noi un punto di riferimento pacato e saggio. Per me sei stato molto di più. Sei stato un punto di riferimento insostituibile, un amico caro e, non me ne vogliano Beppe, Lorenzo e Daniela, un padre. Mancherai a tutti noi. Certamente ai tuoi figli e ai tuoi cari, mancherai ai tuoi amici e mancherai a Sumirago. A me lasci nel cuore un vuoto incolmabile. Ciao Mario, buon viaggio. Riposa in pace.

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