Svuota due autobotti di liquami in un torrente a Casciago, agricoltore deferito dai Carabinieri

CASCIAGO – Inquinamento delle acque, i Carabinieri Forestali individuano il responsabile dello sversamento di ben 130 quintali di rifiuti liquidi nei torrenti Valle Luna e San Lorenzo, a Casciago. Liquami che sarebbero stati destinati ad affluire nel lago di Varese, di cui il Valle Luna è immissario. Il responsabile è il gestore di un’azienda agricola della zona, che aveva svuotato la vasca delle deiezioni degli animali da allevamento in un’autobotte, scaricandone per ben due volte il contenuto nel torrente. Per lui scatterà una pesante sanzione.

L’operazione

I Carabinieri Forestali della Stazione di Arcisate, in servizio di emergenza
ambientale, in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Varese, in seguito ad una segnalazione, sono intervenuti sulle sponde del torrente San Lorenzo, affluente del torrente Valle Luna (che è a sua volta un corpo idrico ricettore immissario del lago di Varese), riscontrando un inquinamento causato dallo sversamento di un ingente quantitativo di liquami. A causa dell’inquinamento l’acqua era diventata di colore scuro e nella zona si percepiva un forte odore. A seguito delle indagini svolte, i militari hanno individuato il responsabile del reato: è il gestore di una azienda agricola della zona, attiva anche come agriturismo, che ha sversato i liquami zootecnici derivanti dalla attività di allevamento di bovini.

La dinamica

Dalla ricostruzione dei Carabinieri Forestali, è emerso che l’agricoltore  aveva svuotato parte della vasca di raccolta delle deiezioni degli animali,  caricando i liquami su una autobotte ad uso agricolo da 65 quintali di portata. Ben due “viaggi” con la cisterna piena, scaricandone il contenuto nel torrente, per un totale di circa 130 quintali di liquami. Ora toccherà alle Autorità preposte – Arpa, Autorità di bacino ed Enti Locali – intraprendere i necessari interventi di bonifica dei corsi d’acqua. Il responsabile degli sversamenti intanto è stato deferito alla Procura della Repubblica di Varese per reati ambientali. Che prevedono, come sanzioni, l’arresto da tre/sei mesi a un anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro a seconda della tipologia di rifiuti.

«Questa attività – spiegano i Carabinieri Forestali in una nota – si pone nell’alveo delle quotidiane attività di prevenzione e repressione dei reati in danno dell’ambiente svolte dai Carabinieri Forestali di Varese impegnati anche nei controlli in materia di rischio
idrogeologico, polizia fluviale e lacuale, controlli ittico-venatori e monitoraggi ambientali».

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