Mensa dei poveri: «Caianiello bersaglio immobile. Sparano tutti contro di lui»

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GALLARATE – «Nino Caianiello è diventato il bersaglio immobile sul quale tutti sparano». A poco più di 24 ore dall’interrogatorio del Mullah davanti al pm milanese Luigi Furno è Tiberio Massironi, legale di Caianiello, a fare qualche considerazione sull’andamento dell’inchiesta Mensa dei poveri che dal 7 maggio scorso ha annullato Forza Italia in Lombardia e ha portato in carcere proprio il plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese.

Venerdì interrogatorio in procura

Sulle “intenzioni” di Caianiello davanti al pm Massironi non si sbilancia: «Certamente sosterrà la propria posizione come del resto ha fatto sinora», spiega il legale. Il Mullah ha già dichiarato di essere sempre stato convinto di muoversi «In un ambito del tutto legittimo» e sul presunto tesoretto ricavato dall’incasso delle decime, così come gli contestano gli inquirenti, Caianiello ha sempre negato: «Ben venga l’indagine patrimoniale sui conti del mio assistito – spiega Massironi – Due conti con poche migliaia di euro. Non ci sono conti all’estero, non c’è nulla di più di questo. Di fatto mancano i presunti “incassi” dovuti al sistema corruttivo contestato. E questo, per l’inchiesta, potrebbe rappresentare un problema». Sull’interrogatorio Massironi non aggiunge nulla di più. Certo è che praticamente tutti gli altri coinvolti nelle indagini, i presunti uomini di fiducia di Caianiello, da Piermichele Miano a Alberto Bilardo, si sono tutti resi protagonisti di interrogatori fiume. «Non conosco i contenuti dell’interrogatorio di Bilardo – spiega Massironi – L’impressione che oggi ho, visto l’andamento dell’inchiesta, è che tutti ormai puntino a sparare contro Caianiello che è ormai diventato un bersaglio non facile, ma ancora di più se possibile. Un bersaglio immobile. Le affermazioni, però, devono trovare dei riscontri: non basta dire di aver sentito che c’era l’intenzione di. Prima di tutto perché un’intenzione non costituisce un reato. In secondo luogo perché le dichiarazioni devono poi essere dimostrate. Vedremo. Le frecce scagliate contro il mio assistito potrebbero rivelarsi spuntate».

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