Una vita per il teatro: Palkettostage ricorda il fondatore Alberto Caprioli

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BUSTO ARSIZIO – «Ci ha lasciati quattro anni fa: oggi è ricordato come un maestro da chiunque l’abbia conosciuto». In occasione dell’anniversario della sua scomparsa l’associazione Palkettostage ha voluto commemorare Alberto Caprioli, il suo fondatore.

Consacrato al palcoscenico

«A lui abbiamo dedicato Spazioteatro di via Galvani, piccola sala teatrale oltre che laboratorio scenografico, e officina creativa, nel quale Alberto, che adorava la scenotecnica, si esprimeva al meglio. Fino all’anno scorso in sua memoria abbiamo donato una borsa di studio a tre giovani allievi del liceo artistico statale “Paolo Candiani”, gesto che rinnoveremo l’anno prossimo appena saremo tornati alla normalità del nostro lavoro».
Nel 1985 Caprioli è stato cofondatore di Palkettostage e da allora ha consacrato sé stesso al palcoscenico, in un crescendo di impegno e dedizione ripagati con una serie di meritati successi: «Il teatro è stato la sua vita. Era orgoglioso di alzarsi alle quattro o alle cinque del mattino per andare a montare le scene, ogni giorno in una nuova città, in un nuovo teatro. Pronto ad affrontare l’ennesima sfida, nella quale era fiero di trovare soluzioni a problemi per tutti altrimenti irrisolvibili».

Un ruolo da protagonista invisibile

Un leader capace, instancabile e appassionato: «Nel teatro non cercava applausi e onori. Preferiva stare dietro le quinte, là dove poteva svolgere un ruolo da protagonista invisibile, a contatto con i tecnici e gli artisti che lo stimavano per la competenza e ne cercavano l’amicizia, incapaci di provare per lui altro sentimento se non volergli bene. E se c’era qualche problema, come ce ne sono sempre in una compagnia, bastavano due parole, un sorriso, una pacca sulla spalla ed era tutto finito».
Una vita che si è spenta il 21 ottobre 2016, in modo inaspettato e improvviso nel foyer di un teatro,  lasciando un vuoto incolmabile, ma anche la sensazione che, come ha detto l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli, «il mondo della cultura deve molto ad Alberto Caprioli. Uomo che lascia «a chi l’ha conosciuto, un profondo ricordo e una grande nostalgia, unita al rimpianto che sorge sempre quando vengono a mancare uomini di così infinita bontà e capacità».

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