La tecnologia contro i tumori: nuovo acceleratore alla Radioterapia di Varese

VARESE – La Radioterapia dell’Ospedale di Circolo di Varese accoglie un nuovo acceleratore lineare. Il macchinario è entrato in funzione nell’agosto scorso, con il trattamento dei primi pazienti in cura per tumori alla prostata e ai polmoni. Nel pomeriggio di oggi, venerdì 7 ottobre, la presentazione ufficiale alla presenza dell’assessore al welfare nonché vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti.

Ospedale ancora più attrattivo

Aprendo la presentazione il direttore generale di Asst Sette Laghi Gianni Bonelli ha parlato anche delle altre novità che riguardano l’Ospedale di Varese. «A metà ottobre entrerà in funzione il robot chirurgico e ieri è stata aggiudicata la gara della sala ibrida. Le tecnologie creano un ambiente di lavoro qualificato e stimolante». Quindi Emanuele Monti, presidente della Commissione sanità di Regione Lombardia. «Stiamo investendo tanto in questo ospedale, l’obiettivo è di renderlo ancora più attrattivo per i migliori clinici e professionisti».

Moratti: «Riforma concreta con tempi certi»

La vicepresidente Letizia Moratti in occasione della sua visita all’Ospedale di Varese non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla questione tuttora in standby delle candidature per le elezioni regionali. Ha parlato solo di sanità, ricordando innanzitutto il lavoro svolto per la riforma sanitaria regionale e ringraziando a tal proposito il presidente Attilio Fontana, tutta la giunta e il presidente della Commissione sanità Emanuele Monti. «È una legge concreta con un iter altrettanto concreto e tempi e risorse certe. Il 40% delle strutture (case e ospedali di comunità) sarà attivato entro il 2022, un altro 30% nel 2023 e l’ultimo 30% nel 2024. Sono già state attivate 25 case di comunità e 8 ospedali di comunità, diventeranno 75 case e 10 ospedali. Siamo perfettamente nei tempi». Quindi la dotazione finanziaria per gli investimenti. «Ci sono 2 miliardi per la sanità territoriale, di cui 1,2 miliardi dal Pnrr e 800 milioni da Regione Lombardia».

Formazione specifica

Quindi focus sull’acceleratore lineare, che è stato oggetto di una visita proprio da parte dell’assessore Moratti e dei vertici di Asst (nella foto sotto). Dall’arrivo della strumentazione ad oggi oltre ad estendere l’uso per terapie di altre sedi anatomiche il personale ha seguito un percorso di formazione specifica per sfruttare appieno le potenzialità della macchina, che è accessoriata con un sistema di monitoraggio istantaneo del paziente basato sull’acquisizione contemporanea di due immagini a raggi X. In questo modo è possibile rilevare movimenti o cambiamenti di organi e strutture interne al corpo del paziente durante l’erogazione del trattamento, garantendo massima protezione dei tessuti e degli organi circostanti rispetto al bersaglio.

Le potenzialità dell’acceleratore

«Grazie alle potenzialità del nuovo acceleratore lineare – spiega il dottor Paolo Antognoni, direttore della Radioterapia – è possibile erogare procedure che necessitano di altissima accuratezza geometrica, quali i trattamenti di radioterapia stereotassica e di radiochirurgia. Il sistema di monitoraggio istantaneo è indipendente dall’acceleratore e rende possibile la verifica, anche per posizioni angolate del lettino, su cui si trova il paziente, e della testata dell’acceleratore. La verifica, basata sul confronto dell’anatomia interna del paziente con quanto previsto dalle immagini Tac utilizzate per lo studio del piano di trattamento, rileva automaticamente variazioni che potrebbero compromettere il trattamento e avvisa immediatamente l’operatore. La nuova apparecchiatura consente, infatti, anche l’eventuale interruzione del fascio radiante, nel caso in cui si superino le soglie di tolleranza del movimento d’organo e di conseguenza il bersaglio non risulti correttamente irradiato. Il risultato della fusione delle immagini acquisite con quelle di riferimento guida la correzione geometrica».

Tempi più veloci

Il sistema è inoltre dotato di telecamera a infrarossi, che rileva la posizione di una serie di marker riflettenti posti sulla pelle del paziente, per assistere gli operatori nell’iniziale posizionamento del paziente ad ogni seduta di terapia, riducendo i tempi dell’operazione e garantendo la massima precisione. «L’elevata accuratezza geometrica e dosimetrica delle tecniche di trattamento, rese possibili da questa nuova apparecchiatura – aggiunge il dottor Fabio Tanzi, direttore della Fisica sanitaria – richiede un protocollo specifico di controlli di qualità sia nella fase di messa a punto, sia in quella di esercizio: ciò viene assicurato dal team della Fisica Sanitaria che affianca quotidianamente l’equipe della Radioterapia nell’attività clinica».

I vantaggi

Grazie all’introduzione di questo particolare sistema di monitoraggio istantaneo dei movimenti degli organi interni del paziente e, con essi, del tumore stesso, sarà possibile effettuare in tutta sicurezza, con significativi vantaggi clinici, alcuni tra i più sofisticati ed impegnativi trattamenti di radioterapia stereotassica, quali quelli per le neoplasie del pancreas e del fegato, oltre a quelli basati su regimi di ultra-ipofrazionamento per le neoplasie della prostata, con significativa riduzione della durata del ciclo di radioterapia dalle attuali 5 settimane a meno di due settimane. Tra il 2023 e il 2024 anche gli altri due acceleratori lineari in dotazione alla Radioterapia saranno sostituiti, in seguito agli stanziamenti della componente 2 della missione 6 del Pnrr: oltre 14 milioni a disposizione di Asst Sette Laghi per l’acquisto di grandi tecnologie. Regione Lombardia ha, infatti, approvato la destinazione d’uso dei fondi, che permetteranno l’acquisto delle apparecchiature individuate.