Obiettivo sicurezza a Varese, Catalano: «Coordinamento e lotta al degrado»

Raffaele Catalano

VARESE – Nella scorsa legislatura è entrato in campo a pochi minuti dal fischio finale, per usare una metafora calcistica. Questa volta invece avrà cinque anni di tempo per lavorare a favore di una Varese più sicura. Raffaele Catalano è stato confermato assessore alla Polizia locale e Protezione civile dal sindaco Galimberti dopo la prima nomina dello scorso maggio. Il suo obiettivo è proseguire sulla strada intrapresa, puntando molto sul coordinamento tra la Polizia locale e le altre forze dell’ordine.

Catalano, nella scorsa giunta ha avuto solo pochi mesi a disposizione. Ora con cinque anni di orizzonte che lavoro intende fare per Varese?
«Nei 4 mesi della scorsa legislatura mi sono occupato di singole situazioni, e ho cercato di affrontarle nella maniera migliore. Adesso ho in mente un progetto che parte da un presupposto imprescindibile, che è il coordinamento con le altre forze dell’ordine. Un principio ulteriormente sancito dall’ultimo decreto legge in materia di Covid, in cui il Governo ha indicato in maniera chiara e precisa il ruolo delle polizie locali nei controlli per il green pass e le altre disposizioni. Questo impone una maggiore assonanza tra le varie realtà affinché il coordinamento porti una maggiore sicurezza. È inoltre in discussione al Parlamento un progetto di legge che prevede proprio che ci debba essere un maggiore coordinamento tra le varie forze dell’ordine».

A che punto è questa collaborazione a Varese?
«Ci sono rapporti continui a cadenza settimanale con le altre forze dell’ordine. La prima cosa che ho fatto all’inizio della nuova legislatura è stata quella di incontrare il questore, il comandante dei Carabinieri e il comandante della Guardia di Finanza. Un primo passo per chiedere la loro collaborazione: finchè non ci sarà una copertura legislativa che stabilisca una specie di perimetro tutto ruota intorno alla collaborazione, con il coordinamento alla base. Ci sono attività che per le altre forze dell’ordine sono residuali e le facciamo noi come Polizia locale e viceversa. Per esempio il controllo del territorio: se non c’è coordinamento si rischia di controllare tutti lo stesso luogo».

Quali sono le situazioni particolari che la Polizia locale sta tenendo sotto controllo?
«In questo momento per me la priorità è il periodo natalizio. Le situazioni su cui si concentra il controllo del territorio sono i quartieri come Biumo e Masnago e in centro piazza XX Settembre, via Milano e piazza Repubblica. Il degrado urbano condiziona molto la percezione di sicurezza, anche questo è un tema su cui intendo agire. È importante rimuovere le situazioni di degrado: un luogo degradato incide sulla percezione da parte dei cittadini».

La casetta della Polizia locale posizionata a settembre in piazza Repubblica quando verrà attivata?
«So che i lavori stanno andando avanti e che c’è stato qualche piccolo intoppo per il collegamento della rete. Ci auguriamo che sia operativa a breve».

A livello di organico dopo gli ultimi ingressi di qualche mese fa qual è la situazione all’interno della Polizia locale?
«Sono arrivati 7 nuovi agenti, di cui uno ha chiesto la mobilità ed è in corso la procedura per sostituirlo attingendo alla graduatoria. Poi è indubbio che per i prossimi anni ci potranno essere nuove assunzioni. Vogliamo lavorare anche su un servizio più efficiente, magari riorganizzando alcuni settori che in questo momento hanno bisogno di una riorganizzazione».

Per quanto riguarda una questione che si trascina da anni come la nuova sede della Polizia locale ci sono ragionamenti in corso?
«Anche nei 4 mesi precedenti ho iniziato a lavorare su questo argomento. Dal primo giorno mi sono interessato del discorso della situazione logistica, che va affrontato in maniera seria. Ogni mattina mi alzo e penso a quello. Ho studiato il Prnr e purtroppo non ho trovato grandissimi punti di ancoraggio per le risorse sulla sicurezza, ci sono affinità su digitalizzazione e rigenerazione urbana, ma le risorse in maniera mirata per la sicurezza sono poche. Vedremo se tra le pieghe del piano si potrà fare qualcosa».