«La volgarità non ha colore»

casetta polizia locale
La casetta della Polizia locale posizionata in piazza Repubblica

Ho a lungo riflettuto prima di esplicitare alcune personali riflessioni stante la convinzione che, in tempi di campagna elettorale, il pericolo di essere strumentalizzati è alto. Così come il rischio di vedersi tirati dall’una o dall’altra parte a seconda, non dei ragionamenti, ma dalle convenienze e dal tornaconto elettorale di altri.
Vi sono però, forse il vaso risulta da tempo pieno, fatti che, per dovere civile e per manifestazione di civiltà, non possono essere lasciati passare sotto silenzio.
L’ultimo di questi fatti è la realizzazione della cosiddetta “casetta green” per la Polizia Locale in Piazza Repubblica.
Non giudico la paternità dell’idea dal momento che tutti i varesini ben sanno essere dell’allora Vice Sindaco Zanzi che, sono certo, avesse saputo come andava a finire e quale “capolavoro architettonico” ne sarebbe sortito avrebbe evitato di avanzare la proposta. Nemmeno ho intenzione di soffermarmi su di una tempistica quantomeno sospetta. Le opere pubbliche sono come il Natale… “quando arrivano arrivano”.
Ciò che più sconcerta è la manifestazione di volgarità che questa terrificante costruzione rappresenta. Un prefabbricato senza né capo né coda, senza un’idea progettuale, senza alcuno studio circa l’inserimento nel contesto. Brutto da far paura! Volgare! Osceno!
Non è così che si cambia Varese. Non basta riqualificare una via se accanto ad un intervento di qualità se ne aggiungono altri come l’esempio sopra richiamato. Esempi fastidiosi per l’occhio che aggiungono degrado al degrado.
Ora già li sento i “paladini del potere”, i difensori d’ufficio che, nella speranza di qualche riconoscimento, si foderano gli occhi di prosciutto e difendono a spada tratta ogni e qualunque vomitevole scelta basta sia riconducibile alla parte politica a loro amica.
Gli improvvisati dispensatori di idee “un tanto al kilo” saranno pronti a zittire chiunque con i loro “sarebbe bello se…” capovolgendo realtà e verità a loro uso e consumo.
E per comprendere che non si tratta di una questione di colore politico basterebbe citare alcuni esempi di scelte e di interventi pubblici altrettanto volgari ed insensati imputabili all’una o all’altra parte politica.
Il Parcheggio di via Sempione, il prefabbricato posizionato in occasione di Expo in P.zza Montegrappa (ancora li a far bella mostra di sé), l’assurdo parcheggio di via Verdi, la bruttura dei cartelloni, pure di misura sbagliata, della caserma Garibaldi, il rifacimento demenziale per scelte di materiali e funzioni di Piazza Repubblica… e così molti altri esempi.
L’architettura, fa notare Renzo Piano, non risponde solo ai bisogni e alle necessità delle persone e delle comunità ma anche ai loro sogni e ai loro desideri.
Pensare e costruire un’opera pubblica, grande o piccola, importante o secondaria, per la bellezza che illumina gli occhi dell’uomo rende le città luoghi migliori in cui vivere. E le città migliori rendono gli uomini migliori.
Questa bellezza è l’unica nostra speranza perché si possa vivere in un Mondo migliore.
Ai Candidati Sindaci, ai candidati Consiglieri vorrei fosse ben chiara questa universale verità. Gli esempi ultimi mi fanno ritenere non sia così… e me ne dispiaccio.

Raffaele Nurra – Architetto varesino