LUINO – “Valutare la capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento dei fatti”. Richiesta respinta dai giudici del Tribunale di Varese, nel processo per tentata rapina legato ai fatti avvenuti a Luino lo scorso 21 giugno, quando un 52enne aveva aggredito un anziano in via Cairoli, gettandolo a terra e cercando poi di frugargli nelle tasche.
Il processo
Il collegio ha rigettato l’istanza fatta dalla difesa per poter valutare l’impatto della dipendenza cronica da alcol, che condiziona la quotidianità dell’uomo, sulle azioni messe in atto dallo stesso quel giorno di fine giugno. I giudici hanno ritenuto insufficiente la relazione prodotta dall’avvocato – che aveva inoltre chiesto il rito abbreviato, anche questo respinto – al fine di motivare il ricorso alla perizia. Una relazione riguardante le condizioni di vita del 52enne – alcolizzato, senza fissa dimora, senza lavoro, con diversi precedenti – firmata dai servizi sociali del Comune di Luino, che in passato avevano seguito l’uomo, e in quelle pagine affermano di aver perso i contatti con lui dopo un periodo di carcerazione.
La tentata rapina
A interrompere l’improvvisa aggressione dello scorso 21 giugno, scattata a pochi passi dal supermercato di corso XXV Aprile, in pieno centro e nell’indifferenza generale di chi passava di lì, fu il figlio della vittima, che saltò addosso al 52enne, il quale aveva sottratto all’anziano il bastone con cui camminava, puntandoglielo alla gola. Un intervento decisivo per liberare il padre e bloccare il malvivente, in attesa dell’arrivo dei carabinieri.
La misura restrittiva e le bottigliate
L’uomo è attualmente sottoposto all’obbligo di firma, chiesto dalla difesa e dal pubblico ministero durante l’udienza di convalida del fermo. Ma la restrizione, si è appreso in aula, non è stata rispettata in due occasioni. Nel frattempo il 52enne non è riuscito a tenersi alla larga dai guai, e nei giorni scorsi, sempre a Luino, è stato coinvolto in un litigio finito a bottigliate.