ROMA – Niente terzo mandato per i sindaci dei Comuni sopra i 15 mila abitanti. La Lega, visto anche il parere negativo del Governo, fa un passo indietro. Avanti tutta invece sul tris per i governatori delle Regioni.
Dai 15 mila in giù tris possibile
Sotto i 15 mila il sindaco al secondo mandato potrà giocare la carta del tris. Mentre per i Comuni dove c’è opportunità di ballottaggio, ovvero oltre i 15 mila abitanti, il primo cittadino dopo due mandati deve passare la mano. L’emendamento leghista che avrebbe voluto dare il via libera al terzo mandato è stato ritirato proprio da chi l’aveva partorito, ovvero dal Carroccio stesso.
La notizia del passo indietro, imposto da Capitan Salvini, è di qualche minuto fa. Il quale ha invece confermato di tirare dritto sul tris dei governatori pensando in modo particolare al “Doge” Luca Zaia e alla Regione veneto. E se Salvini non concede il fianco alle polemiche e sulla questione resta comunque abbottonato, a spegnere i possibili malumori è Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: «La questione ha avuto più spazio nel dibattito sui giornali che all’interno della coalizione di centrodestra. Nessun dramma e andiamo avanti compatti».
Di differente opinione il PD che con Francesco Boccia parla di «un centrodestra che continua a giocare sulla pelle degli amministratori».
Opinioni differenti che però, a livello locale, in provincia di Varese, se si pensa alle tre grandi città, mettono nelle condizioni Davide Galimberti (Varese), Andrea Cassani (Gallarate) ed Emanuele Antonelli (Busto Arsizio) a iniziare a lavorare per il successore. Che in qualche caso non è detto che sia ancora di genere maschile.