Tour de France. Cort Nielsen vince una tappa pazza, Bettiol il più combattivo

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La decima tappa del Tour de France 2022 è la sublimazione della corsa: spettacolare, imprevedibile, fantastica e assolutamente pazza. La vittoria all’altiporto di Megève va a Magnus Cort Nielsen (Ef Education Easypost) che al fotofinish ha battuto in un duello serratissimo e in apnea l’australiano Nick Schultz della BikeExchange-Jayco.

A completare la grande giornata della Ef Education Easypost è arrivato anche il numero rosso di corridore più combattivo di giornata per Alberto Bettiol. Da segnalare il dodicesimo posto di Simone Velasco (Astana-Qazaqstan) e il sedicesimo di Kristian Sbaragli (Alpecin-Deceuninck).

Tadej Pogacar ha conservato la maglia gialla per soli 11 secondi con Lennard Kämna (Bora-hansgrohe) che non ha gestito bene le sue carte, non ha probabilmente saputo scegliere tra vittoria di tappa e maglia e ha finito per perdere entrambe. Da segnalare che, stuzzicato dagli avversari che hanno accennato uno scatto, Pogacar si è reso protagonista di uno scatto sul rettilineo finale che ha costretto tutti ad una accelerata davvero sensibile.

LA CORSA. Più di 50 chilometri a tutta per portare via la fuga, mille tentativi e alla fine se ne vanno in 25: Christophe Laporte (Jumbo-Visma), Filippo Ganna, Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers), Lennard Kämna (Bora-hansgrohe), Matteo Jorgenson (Movistar), Ion Izagirre, Benjamin Thomas (Cofidis), Luis Leon Sanchez, Fred Wright (Bahrain-Victorious), Kristian Sbaragli (Alpecin-Deceuninck), Andreas Leknessund (Team DSM), Georg Zimmerman (Intermarché-Wanty-Gobert), Simone Velasco (Astana Qazaqstan), Alberto Bettiol, Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost), Hugo Hofstetter, Connor Swift (Arkéa-Samsic), Philippe Gilbert (Lotto Soudal), Mads Pedersen, Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies), Simon Clarke (Israel-PremierTech), Jack Bauer, Nick Schultz (BikeExchange-Jayco) e Pierre Rolland (B&B Hotels-KTM).

Dopo lo scollinamento alla Côte de Châtillon-sur-Cluses, l’attacco solitario di Alberto Bettiol e a poco più di 30 km addal conclusione, il fatto che non ti aspetti: sette ambientalisti si siedono sulla sede stradale e lanciano fumogeni arancioni, Bettiol li schiva ma l’organizzazione della corsa è costretta a fermare tutti. Dieci minuti e più con il piede a terra, poi la giuria fa ripartire il toscano, una trentina di secondi più tardi i suoi inseguitori e dopo 7’25” anche il grosso del gruppo.

A 11 km dal traguardo, già sulla salita di Megève, Bettiol è stato raggiunto da sette corridori, ha rifiatato e un chilometro più tardi ha allungato ancora, portandosi via il tedesco Zimmerman, inseguiti da un gruppo di 10 con Kämna lanciato verso la maglia gialla e con Simone Velasco. Al ricongiungimento, è proprio uno stanchissimo Bettiol a staccarsi.

A sei km dalla conclusione, l’affondo di Luis Leon Sanchez che ha attaccato nel tratto più duro della salita, ha approfittato della sfida tra Kämna e Simmons e della mancata collaborazione dei rivali. Poi al Gpm il rientro di Schultz e Jorgenson e quindi di Van Baarle, Thomas, Wright e Cort Nielsen, con il danese che, da vecchia volpe, riesce ad infilare tutti.

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