LOSANNA – Settimana da incubo per i velocisti al Tour de France 2022: dopo la Super Planche di ieri, oggi un’ottava tappa ancora di montagna, pur leggermente più bassa su e giù per il Jura, vede la vittoria di Wout Van Aert (Jumbo Visma) che conquista la sua seconda frazione in questa Grande Boucle e costringe Michael Matthews (Bike Exchange) a un altro secondo posto su sprint in pendenza dopo quello di Longwy. Completa il podio di Losanna a maglia gialla Matej Pogacar (UAE) seguito da Andreas Kron (Lotto Soudal) e dal nostro Alberto Bettiol (EF).
WVA bissa, stavolta in volata, il trionfo di Calais ed è sempre più maglia verde, con 115 punti su Fabio Jakobsen. E risponde alla grande a Pogacar, riacciuffandolo a quota 8 come vittorie di tappa al Tour in carriera. Un “club” che comprende tra gli altri anche Marco Pantani.
Magnus Cort Nielsen può ringraziare il vincitore di giornata, che all’arrivo valevole come GPM cat.3 lascia Pogacar senza punti scalatori e permette al danese di conservare la maglia a pois.
A sua volta il leader sloveno raggranella un ulteriore abbuono sui rivali della generale. A indossare la sua maglia bianca è ancora Tom Pidcock della Ineos.
Non partono, poiché positivi al Covid-19, Geoffrey Bouchard dell’Ag2r Citroen e Vegard Stake Laengen della UAE: continua la sfortuna per la squadra di casa, dopo il difficile inizio corsa di Ben O’Connor e ora questo ritiro, e si accende un inevitabile campanellino nel team del dominatore Pogacar.
I 170 corridori rimasti in gara diventano presto 168: la spalla sinistra di Kevin Vermaerke (DSM) ha la peggio in una maxi-caduta, successivamente Gianni Moscon (Astana) paga una condizione deficitaria da inizio Tour dovuta al “long covid”. Fuori Moscon e nei giorni scorsi Oss, sono 12 gli italiani superstiti. E uno di loro anima la gara… Al km 7 sono infatti evasi in tre, come l’altroieri sulle Ardenne ma con nomi differenti: Mattia Cattaneo (Quick Step), Fred Wright (Bahrain Victorious) e Frederik Frison (Lotto Soudal).
Il trio di testa transita al traguardo volante di Montrond al km 47 con oltre 3 minuti sul plotone, che comunque viene perfettamente controllato dalla UAE e dalla Jumbo Visma di un monumentale Nathan Van Hooydonck, col contributo di una Bike Exchange desiderosa di togliersi soddisfazioni con Michael Matthews.
Via via che il “mangia e bevi” si fa più serrato e gli incantevoli paesini franco-elvetici si susseguono, il distacco diminuisce: è di 2’17” sul muro Marechet (2km al 6%), di 1’48” su quello di Les Rousses (7km al 5%) e all’ingresso nel cantone Vaud scende sotto il minuto. Al km 125 tuttavia Frison si stacca e il duo Cattaneo-Wright riprende ritmo: allo scollinamento del colle (in realtà un monte cat.4) di Petra Felix il tandem in fuga mantiente un gap di 2’06”. Mentre in gruppo Thibaut Pinot va incontro a un bizzarro destino: cade, si rimette in sella e subito dopo sbatte la faccia su un sacchetto del rifornimento tenuto alto da un massaggiatore della Trek Segafredo.
Ringalluzziti dal vantaggio riacquisito, i fuggitivi si lasciano alle spalle il lago di Joux e scappano in picchiata fino a Losanna, dove però l’efficace lavoro della Ineos si fa sentire: Cattaneo resta al palo 1500 prima dell’imbocco della scalatina d’arrivo (5km al 5%) e si consola com premio di combattivo.
Wright intraprende da solo, con appena una ventina di secondi di margine, l’ascesa verso lo stadio Olimpico di Losanna. Ben presto il giovane londinese viene riassorbito, terminando un’avventura di 176 chilometri.
Patrick Konrad lavora alacremente per Aleksandr Vlasov, ma sono i favoritissimi a giocarsela: è Matthews a dare il là, ma Van Aert, ben assistito da capitan Jonas Vingegaard, fa la voce grossa, grossissima, lo supera e alza le braccia al cielo nella città sede del CIO (il cui presidente Thomas Bach è difatti presente al traguardo).
In Svizzera siamo giunti questo pomeriggio, dalla Svizzera si riparte domani mattina: domenica pre-riposo, da Aigle (sede della UCI) si risalirà fino alle… porte del Sole!
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