Traffico internazionale di droga da nord a sud, dieci arresti

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MILANO – Quasi 500 kg di droga sequestrata, lo smantellamento di una rete di smercio di stupefacenti con la fornitura in arrivo dalla Spagna, sono il bilancio di un’operazione antidroga dei carabinieri che ha portato all’arresto di dieci persone, nove cittadini italiani (tra cui una donna), e uno albanese, di età compresa tra i 24 e i 64 anni, nelle province di Milano, Monza e Tropea. Gli arresti sono scattati a seguito di un’ordinanza firmata dal Gip di Milano, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le accuse per gli indagati, a vario titolo, sono per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio e riciclaggio.

L’inchiesta

A scoprire l’esistenza di un gruppo criminale dedito al traffico di hashish e marijuana, nel gennaio 2021, sono stati i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sesto San Giovanni, che per oltre due anni hanno lavorato, riuscendo a ricostruire l’attività del gruppo, che acquistava la droga all’estero e la importava, su gomma, dalla Spagna all’Italia. Le piazze di spaccio su cui veniva rivenduta erano poi quelle di Milano e Monza Brianza.

L’organizzazione e la rete di vendita

Ruoli e compiti precisi sono stati delineati dagli investigatori, i quali hanno individuato un referente che gestiva i contatti con i fornitori della droga direttamente dalla Spagna e individuare in quali abitazioni private degli indagati e capannoni in aree industriali nelle province di Monza e Milano nascondere lo stupefacente. In totale sono stati documentati oltre 27 passaggi di consegna di marijuana e hashish e sequestrati a cinque appartenenti al gruppo 283 Kg di marjuana e 158 Kg di hashish. Due degli indagati sono anche accusati di aver usato somme derivanti dall’attività illecita in criptovalute (“Ethereum”) pensando di riuscire a nasconderle.

Le misure cautelari e i sequestri

Otto indagati sono destinatari di misura cautelare della custodia in carcere, tre degli arresti domiciliari. Contestualmente, sarà data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” finalizzato alla confisca diretta, fino alla concorrenza dell’importo di due milioni e quattrocentomila euro, che avrà ad oggetto il patrimonio dei promotori e degli organizzatori dell’associazione, tra cui l’intero compendio aziendale di due società (un bar e una ditta di noleggio auto), cinque immobili e tre terreni (per un valore stimato di oltre € 500.000), sette veicoli, di cui un’auto sportiva (per un valore stimato di oltre € 300.000) e quote sociali ammontanti a circa € 20.000, oltre ai beni mobili che saranno individuati in fase esecutiva.

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