Tragedia di Mesenzana, i bambini accoltellati nel sonno poco prima dell’alba

Andrea Rossin in un’immagine felice con la famiglia. Ormai distrutta

MESENZANALi ha uccisi nel sonno poco prima dell’alba. Ed è lì, cadaveri e nei loro letti, che li ha trovati la mamma, Luana, questa mattina (24 marzo) quando è andata per prendere Giada e Alessio per accompagnarli a scuola. Una scena orribile, alla quale si è aggiunta quella della camera da letto del padre, dove c’era Andrea Rossin, il quale dopo aver ucciso i figli si è tolto la vita con il medesimo coltello da cucina usato per il duplice omicidio.

I disegni di Alessio e Giada

A rendere ancor più straziante l’accaduto, l’interno dell’abitazione, pieno di disegni che i piccoli avevano fatto e dedicato al loro padre in occasione della recente Festa del papà. Disegni che testimoniano il bene che i piccoli volevano ad Andrea Rossin e tra questi, soprattutto campeggiava quello in cui era rappresentato un grande cuore con all’interno la mamma, il papà e i piccoli, ancora tutti insieme e felici.

La ricostruzione dell’orrore

A ricostruire quanto accaduto poco prima dell’alba nella casa di via Pezza è stato il Comandante provinciale dei carabinieri di Varese, colonnello Gianluca Piasentin. Rossin ha ucciso i due figli, di 7 e 13 anni, colpendoli con un coltello da cucina quando ancora dormivano. Giada e Alessio dormivano nei loro letti quando su di loro si è accanita la ferocia del padre. I colpi inferti hanno colpito organi vitali dei piccoli. E dopo aver consumato il doppio omicidio, Rossin è tornato nella sua camera da letto e con il medesimo coltello si è tolto la vita.

Al momento sull’uomo non risultano precedenti denunce per violenza e maltrattamenti, anche se i carabinieri stanno scavando nella vita di Rossin e soprattutto nel rapporto della coppia, la cui convivenza si è interrotta circa un mese fa.

Sconvolto il sindaco Rossi

Sconvolto anche il sindaco Alberto Rossi, anche lui presente questa mattina in via Pezza. «Era una coppia molto riservata – racconta il primo cittadino di Mesenzana – Non erano segnalati ai servizi sociali. Conoscevamo bene la bambina, perché faceva l’animatrice in oratorio. Quanto accaduto è una tragedia».

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