Mesenzana unita nel dolore: in 500 alla fiaccolata per ricordare Giada e Alessio

MESENZANALe luci delle fiaccole per ricordare due vite spezzate, quelle di Giada, 13 anni, e Alessio, 7. Mesenzana si è unita nel dolore questa sera, martedì 29 marzo, a cinque giorni di distanza dal terribile omicidio di via Pezza, dove i due bambini hanno perso la vita per mano del padre Andrea Rossin, che si è poi ucciso con lo stesso coltello con cui ha colpito al cuore i due figli. Oltre 500 le persone che hanno partecipato in modo composto e silenzioso alla fiaccolata.

Una fiaccolata per ricordare

L’iniziativa è stata promossa da un gruppo di mamme del paese, una piccola comunità di sole 1600 persone che è stata sconvolta da un atto tanto crudele quanto inatteso. La fiaccolata ha preso il via alle 20.30 dalla chiesa parrocchiale nel centro di Mesenzana, per attraversare poi via Ramelli e via Diaz fino a raggiungere il 18bis di via Pezza, il luogo dove si è consumata la tragedia nelle prime ore di giovedì. 200 le fiaccole che erano state preparate, che non sono state sufficienti per tutti: almeno 500 le persone che hanno partecipato. In cima al corteo i compagni di scuola delle due giovani vittime con due cartelli. “Oggi siamo qui per Giada e Alessio, e per tutte quelle persone che come loro non hanno avuto l’opportunità di vivere la propria vita che gli era stata concessa” il testo di uno dei due, mentre l’altro, con le foto dei bambini, recitava “Abbiamo tenuto le vostre mani, ora siete nei nostri cuori”. Sono state preparate anche delle magliette con la scritta “Giada e Alessio per sempre nel cuore” sul fronte e “Luana non sei sola” sul retro, come messaggio di sostegno per la madre.

La risposta di Mesenzana

Il corteo lungo il percorso ha fatto una sosta davanti alla scuola primaria (nella foto) per un momento di preghiera. All’arrivo davanti all’abitazione dei bambini, dove sono stati appesi due cartelli con le foto di Giada e Alessio, in tanti hanno voluto lasciare un lumino o dei fiori per un ultimo saluto. Con la fiaccolata di questa sera la gente di Mesenzana ha voluto così ribadire la sua vicinanza alla famiglia colpita dal gravissimo lutto. Una risposta che il piccolo centro al confine tra Valcuvia e Valtravaglia ha dato fin dalle prime ore dopo la tragedia, con il sostegno psicologico nelle scuole frequentate dai compagni delle due piccole vittime. Gli abitanti hanno cercato un conforto anche nella preghiera, guidati dalle parole di don Michele Ravizza.

Paese sotto shock

Proprio il parroco ha recitato una breve preghiera davanti alla casa di via Pezza, dopo che i bambini hanno buttato i loro disegni nel fuoco. «Con il fumo che possano arrivare fino in cielo – ha detto il sindaco Alberto Rossi, che ha ringraziato le organizzatrici della fiaccolata – in questa marcia silenziosa abbiamo potuto interloquire con il nostro cuore». Il primo cittadino ha rivolto un grazie anche ai suoi compaesani per la partecipazione silenziosa. L’amministrazione ha garantito il servizio d’ordine con i volontari di Protezione civile e Anc insieme ai Carabinieri e alla Polizia locale di Rancio. «In questi giorni la comunità è ancora sotto shock – ha aggiunto Rossi – lo si vede dalla grossa adesione a questa fiaccolata organizzata solo con il passaparola. Siamo ancora tutti esterrefatti». Oggi intanto sono iniziate le autopsie, mentre la data dei funerali dei due bambini non è ancora stata fissata. Potrebbe essere già un giorno di questo fine settimana: sarà in ogni caso una giornata di lutto cittadino.