Tutti contro la zona rossa. Busto in piazza. Reguzzoni (Lega): «Rivolta fiscale»

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BUSTO ARSIZIO – Zona rossa, è rivolta sui social e nelle piazze. Sale la protesta contro la decisione del governo, confermata in mattinata con l’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza, di far passare la Lombardia nella fascia rossa di maggior rischio di contagio, con ulteriori limitazioni agli spostamenti e alle attività. Se la Regione prepara il ricorso, si moltiplicano le mobilitazioni sul territorio per alzare la voce contro quello che viene ritenuto, soprattutto dalle parti del centrodestra, un “sopruso politico” contro un’amministrazione avversa. «Criteri da rivedere – ha affermato la neo-assessore alla salute Letizia Moratti – Lombardia penalizzata pur avendo una incidenza di contagi per abitante nettamente inferiore a diverse altre regioni e alla media nazionale, sulla base di dati risalenti a due settimane fa, mentre nel frattempo la situazione è di gran lunga migliorata».

Reguzzoni (Lega): «Rivolta fiscale»

«Basta protestare sui social ed iniziamo ad agire». È l’appello di Paola Reguzzoni, leghista, presidente della commissione bilancio a Busto Arsizio, che incita alla «protesta fiscale» contro le restrizioni. «Personalmente non verserò più l’IVA – annuncia l’esponente della Lega – fermiamo i soldi ed avremo i diritti». Una mobilitazione lanciata sui social, dove spiega: «Se oltre a me si unissero tutti quelli che scrivono solo sui social, avremmo già cambiato le cose. Quindi ribadisco: zona rossa, attività chiuse da un anno, questa è la scelta del Governo? Ecco la mia: non pago! Autosospendo i pagamenti fino al riconoscimento del mio sacro diritto di lavorare e di essere governati da persone capaci!».

Monti (Lega) contro Astuti (PD)

«Il PD varesino per voce di Astuti plaude alla zona rossa affermando che in Ospedale a Varese sono 600 i ricoverati Covid – l’attacco di Emanuele Monti, presidente della commissione sanità al Pirellone, contro il consigliere regionale Dem Samuele Astuti – la direzione ospedaliera sentita sull’argomento ne certifica meno della metà! Non è possibile calpestare la libertà dei lombardi solo ed esclusivamente per un’azione politica contro la Regione Lombardia! Non si possono usare numeri vecchi e poco attendibili per colpire la nostra Regione».

Flash mob in piazza a Busto

Anche Busto Arsizio, come Gallarate, scende in piazza contro la zona rossa. Un altro flash mob. Come ai primi di maggio, quando l’iniziativa fu oggetto di critiche e di denunce. Oggi, sabato 16 gennaio, con i commercianti di Busto (organizza il Distretto urbano del commercio con l’adesione di Ascom Busto e Comitato commercianti centro cittadino) ci saranno anche le massime autorità, a partire dal sindaco Emanuele Antonelli e dal vicesindaco e assessore al commercio Manuela Maffioli. «Appuntamento in piazza Santa Maria alle 19 per manifestare contro l’ordinanza del ministro Speranza che da domani fino al 31 gennaio ha inserito la Lombardia in zona rossa» la “convocazione” lanciata da Matteo Sabba, presidente del DUC di Busto Arsizio, che parla di «iniziativa pacifica e comunicata alle forze dell’ordine» che riunirà i rappresentanti di abbigliamento, calzature, ambulanti, bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e di altri settori merceologici. In piazza ci saranno simbolicamente dei tavoli vuoti e ciascun negoziante e ristoratore con i propri vestiti e attrezzi da lavoro. «Queste le richieste portate in piazza – la “piattaforma programmatica” della mobilitazione – ristori e contributi veri e immediati adeguati alle perdite registrate; azzeramento di tasse e imposte; riapertura delle attività; sostegno al ricorso contro l’ordinanza della zona rossa».

«No alla zona rossa»

In sintonia con le proteste dell’amministrazione regionale guidata da Attilio Fontana, anche la vicesindaco di Busto Arsizio Manuela Maffioli si schiera apertamente contro l’inasprimento delle restrizioni. «I dati della Lombardia NON giustificano la zona rossa – scrive su Facebook la delegata al commercio della giunta Antonelli – no alla zona rossa per la Lombardia».

«Lockdown? Fa più danni del virus»

Dello stesso tenore le affermazioni di molti esponenti politici del territorio varesino. Come l’ex sindaco di Luino Andrea Pellicini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia: «Questo lockdown fa più danni del virus. Non c’è nessun equilibrio. Fanno bene i ristoratori a protestare e a tenere aperti i locali. Lo Stato sta ammazzando la Lombardia e quindi l’Italia».

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