Tutti oltre la soglia i campioni di No2 prelevati dai cittadini nell’area di Milano

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LEGNANO – «Con più auto e meno trasporto pubblico, in autunno sarà emergenza sanitaria anche senza Covid». È il lapidario commento dell’associazione Cittadini per l’Aria, che ha pubblicato la nuova mappa delle concentrazioni di biossido di azoto realizzata dagli stessi cittadini lombardi con campionatori collocati in tre capoluoghi, fra cui Milano, e nelle relative aree metropolitane. Drammatici i risultati milanesi della campagna “NO2 No grazie 2020”: il 100% dei campionatori di NO2 posizionati dai volontari rileva livelli di biossido di azoto superiori alla soglia che i ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano quale valore da cui si verifica un impatto sulla salute umana. A fronte di una soglia annuale di 20 μg/m³, su base mensile il 94% dei 319 campionatori collocati nelle strade di Milano ha superato i 40 μg/m³, quasi il 53% ha passato i 50, il 13% ha segnato oltre 60 e il 3% supera addirittura i 70 μg/m³. Alla campagna hanno contribuito oltre 900 cittadini in Lombardia (su un totale di quasi 2.000 a livello nazionale, il triplo rispetto all’edizione 2018) che hanno misurato il biossido di azoto dall’8 febbraio al 7 marzo a Milano e area metropolitana, nella provincia di Monza-Brianza e nell’Alto Milanese, dove i comuni coinvolti sono stati Legnano (capofila), Canegrate, San Giorgio su Legnano, Villa Cortese, Dairago e Busto Garolfo.

Siamo assediati dal biossido d’azoto

I risultati del monitoraggio, compiuto con campionatori simili a provette come quello nella foto collocati in diversi punti delle città, indicano che numerosi comuni lombardi sono assediati dal biossido di azoto, proveniente in larga parte dalle emissioni dei veicoli diesel. E questo nonostante il campionamento sia coinciso in parte (dal 24 febbraio) con il periodo del lockdown. Sulla base dei valori medi mensili misurati e tenendo in considerazione il trend degli ultimi 5 anni registrato dalle centraline ARPA, i ricercatori dei Dipartimenti di Chimica e di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico e del Politecnico, hanno stimato i possibili valori medi annuali che hanno consentito di realizzare una seconda mappa. Anche in questo caso, Milano evidenzia concentrazioni su base annua che superano il limite di legge in oltre il 40% dei casi. I valori misurati sono estremamente elevati e i peggiori della serie delle campagne realizzate fino ad oggi.

Gerometta: «I dati della campagna sollecitano una svolta»

Un recente studio ha stimato che ogni anno a Milano 500 bambini sviluppano l’asma a causa della sola esposizione alle concentrazioni di biossido di azoto in città, un inquinante che è associato all’insorgenza di tumori, malattie cardiorespiratorie e a cui si riconosce un effetto anche ad esposizioni brevi. «I dati della campagna – commenta Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria – parlano chiaro: le politiche non funzionano e andrà ancora peggio dopo il Covid se Milano e la Regione non faranno sì che le persone si spostino meno, ma soprattutto meglio. La crisi che stiamo vivendo e le risorse che verranno iniettate nel sistema economico del Paese devono dare luogo a un progetto di cambiamento dei modelli di sviluppo ambientale e di rapida rinascita sostenibile delle nostre città». Per Paola Fermo, docente del dipartimento di Chimica dell’Università di Milano, «il grande merito di questa iniziativa risiede nell’aver attivato i cittadini creando un canale di comunicazione diretto con il mondo scientifico. Grazie ai dati raccolti capillarmente sul territorio, sarà possibile approfondire il tema della distribuzione spaziale delle concentrazioni di NO2, analizzando quei luoghi dove la popolazione è più sensibile, ad esempio le scuole».

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