Un paese piccolo piccolo. Non è Rio Bo, ma l’Italia

rio bo italia
Rio Bo... miscroscopico paese, paese da nulla, ma però... c'è sempre sopra una stella...

Qualcuno ricorda Aldo Palazzeschi che definiva Rio Bo “un paese da nulla”? Certo, quella era una filastrocca e, nell’immaginario del poeta toscano, Rio Bo un borgo piccolo piccolo. Ma con una stella che lo vegliava e che “nemmeno una grande città ce l’ha”. Forse siamo fuori strada, ma quel paese piccolo piccolo somiglia tanto all’Italia, piccola in un altro senso, pur sempre minuscola. Con il suo stellone (si dice ancora così?) che invece di proteggerla, in scia a uno dei tanti luoghi comuni, illumina situazioni che, appunto, sembrano una filastrocca se non fossero spiazzante realtà. Di più, contraddizioni, paradossi, di una nazione che rischia di non ritrovare più se stessa.

Le ultime? A Bari, l’Ispettorato del lavoro ha sanzionato con pesantissime multe, fino a 27mila euro, alcuni medici del Policlinico per aver superato il monte ore degli straordinari durante il Covid. Prima eroi, adesso furbetti da punire. Professionisti che, come sottolinea Vito Procacci, dirigente del locale Pronto soccorso, hanno trascorso mesi interi senza nemmeno incontrare i familiari per curare migliaia di persone colpite dal virus, in tantissimi casi salvando loro la vita. Come dicono quelli che la sanno lunga, dura lex sed lex, dura legge ma legge, così gli inflessibili e zelantissimi funzionari dell’Ispettorato del lavoro hanno agito di conseguenza. Il dottor Procacci ha scritto indignato una lettera al presidente Sergio Mattarella, i vertici del Policlinico hanno annunciato che impugneranno il provvedimento sanzionatorio; comunque sia, ci sembra, a piena ragione, proprio una storia di un Paese piccolo piccolo.

Un’altra. Il ministero dell’Interno ha premiato in pompa magna e con la lode Arianna Virgolino, agente di polizia resasi protagonista di un coraggioso intervento effettuato quattro anni fa. Soltanto che, nel frattempo, il Viminale l’aveva licenziata a causa della cicatrice di una coroncina tatuata sul polso, che lei si era fatta cancellare. Un reato? Nel 2020, il Consiglio di Stato accolse il ricorso dello stesso ministero considerando l’agente Virgolino un “nocumento all’immagine della Polizia di Stato”. C’è chi definisce la vicenda come kafkiana. Vero, Franz Kafka non avrebbe potuto scrivere di meglio nei suoi inquietanti racconti e romanzi. Questa però non è un racconto, ma una storia (purtroppo) vera.

E’ l’Italia che va, canta Rosalino Cellamare, in arte Ron. Già, ma dove va? Che abbia ragione Vincenzo De Luca, il governatore della Campania, quando si scaglia contro chi ha preparato i farraginosi e irrisolvibili test per l’ammissione alle facoltà universitarie di medicina? A questo proposito, la mancanza di medici negli ospedali si sta rivelando drammatica, ma nelle Università vige il numero chiuso. E cosa dire della nostra politica, della incoerenza (e delle contraddizioni) della politica? “Dio, patria, famiglia” è uno dei motti della destra italiana. Conoscete un leader di un partito di destra che abbia una famiglia tradizionale? Incredibile, ma da questo punto di vista sono più “in regola” i politici di sinistra, che pure si battono per i diritti personali e sociali che a destra osteggiano.

Meglio chiuderla qui, tanto non ne caveremmo un ragno dal buco; siamo al limite della rassegnazione, tutto (o quasi) è acqua sul marmo, persino le vittime delle guerre in giro per il mondo sembrano non scuotano più di tanto: ci stiamo facendo l’abitudine. Ma non disperiamo, magari, un giorno, la stella che protegge Rio Bo si accorgerà anche di noi, di un Paese piccolo piccolo che ha bisogno di crescere.

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