Un Villaggio Alzheimer sotto le rotte di Malpensa? I dubbi di Casorate Aperta

Casorate Centro Alzheimer sindaco

CASORATE SEMPIONE – «Una cosa è l’attuale fase di variante urbanistica, un’altra sarà quella relativa alla validazione dell’avvio di un’attività socio-sanitaria, che dovrà corrispondere a tutti gli aspetti delle normative inerenti. Di chi sarà la responsabilità nel caso sorgessero ostacoli alla destinazione d’uso?». Tocca all’opposizione: Casorate Aperta non molla la presa e torna in picchiata sulla realizzazione del Villaggio Alzheimer de “Il Melo”, sul quale ha di recente presentato una serie di osservazioni prima della scadenza dei termini. Dopo le repliche del sindaco Dimitri Cassani, è di nuovo il turno della minoranza, che sottolinea «l’importanza della situazione acustica dell’area in cui sarà edificato il villaggio, proprio perché connessa al tipo di struttura che si intende realizzare: non una in cui i pazienti siano confinati nelle camere, ma che permetterebbe loro di muoversi, uscire, fruire di servizi anche all’esterno». Il Centro, infatti, sorgerà proprio sotto le rotte di decollo di Malpensa. È il luogo indicato per far vivere degli anziani con gravi patologie?

È ora di aggiornamenti

Il sostegno al progetto di una onlus «è encomiabile», non nasconde il gruppo. Ma ricorda – citando il “Rapporto preliminare Vas” del 2019 – che «il Comune è dotato di un documento di zonizzazione acustica che deve essere aggiornato secondo le più recenti normative». Ma soprattutto, l’opposizione fa notare che questo documento «è risalente al periodo pre-Malpensa 2000». Gioca sicuramente a svantaggio il fatto che il traffico di Malpensa sia drasticamente calato in questo periodo, a causa dell’emergenza Covid. Tanto da rendere difficile un aggiornamento: «Lo comprendiamo», ammette Casorate Aperta. Resta il fatto che «il punto rimane: perché nel 1995 non esisteva ancora Malpensa 2000. E il traffico aereo era ben lontano dai livelli che ha poi raggiunto e che, dalle dichiarazioni di Sea, l’aeroporto intende superare».

Tutte le domande di Casorate Aperta

Casorate Aperta accenna poi al parere di Arpa sulla questione, citato per intero: «Il territorio comunale di Casorate Sempione è interessato dalle fasi di decollo. E, allo stato dei rilievi, il traffico aereo non è considerabile ancora a regime, ma significativamente influente». Da qui, tutta una serie di domande. Tipo: «Come possono essere “significativamente influenti” i rilievi se sono stati fatti il 15 giugno 2020, giorno in cui Malpensa ha riaperto il traffico dopo la chiusura del primo lockdown?», oppure: «Quanti voli sono decollati mentre il tecnico rilevava? È un livello paragonabile al traffico “normale” di Malpensa o a quello che intende raggiungere in futuro?» E ancora: «Gli ospiti della struttura potranno godere di questo clima acustico o saranno protetti solo all’interno della struttura, e penalizzati, invece, qualora escano per fruire dei servizi e dell’area verde, che dovrebbero essere il punto d’eccellenza della residenza?». Concludono così: «Siccome temiamo che i livelli di inquinamento da rumore saranno ben diversi in futuro rispetto a quelli di giugno, come pensa il sindaco di ottenere e garantire il rispetto dei livelli che hanno portato al parere non ostativo da parte di Arpa?».

E se ci fossero ricadute sul Comune?

Non mancano i riferimenti alla classificazione dell’area destinata al villaggio. «Certo che quella era già una zona edificabile, come è residenziale». Specificando però che «qui stiamo parlando di una struttura socio-sanitaria, che dal punto di vista dei requisiti acustici ricade in zona 1, con parametri notevolmente più restrittivi rispetto alla zona residenziale». Concludono precisando che «l’effettivo avvio della futura attività – una volta autorizzata dal Comune ed edificata – non dipende dalla sola volontà dell’amministrazione, ma dal puntuale rispetto di vincoli normativi, che non paiono completamente adempiuti, e dal giudizio di Regione Lombardia, unico ente titolato ad autorizzare l’insediamento socio-sanitario». In quest’ottica, la domanda vien da sé: «Se a struttura ultimata ci trovassimo con un veto da parte della Regione, quali sarebbero le ricadute sul Comune?».

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