Comunità montana Valli del Verbano, personale a scuola di amministrazione

La sede della Comunità montana Valli del Verbano a Luino

LUINO – La Comunità Montana Valli del Verbano punta sulla formazione dei propri dipendenti, con una scuola di pubblica amministrazione. «Crediamo molto in questa iniziativa e penso che solamente con delle risorse preparate, con una formazione professionale in costante aggiornamento, il nostro ente possa esprimere al meglio la vocazione territoriale al quale è chiamato», commenta il presidente Simone Castoldi, che ha voluto il progetto.

La sfida della formazione

La pubblica amministrazione è da anni al centro di un costante processo di cambiamento normativo che ha un impatto significativo sull’organizzazione e sull’attività degli enti pubblici. Già da tempo la Comunità montana con sede a Luino ha intrapreso un percorso di trasformazione mirato alla formazione costante dei suoi dipendenti. Obiettivo migliorare ulteriormente la propria efficienza e diventare un modello di pubblica amministrazione orientata al cittadino. L’ente montano ha lanciato quindi il nuovo progetto “Innovazione e Sviluppo – Una P.A. in Cammino”, che ha preso il via a inizio gennaio e coinvolgerà l’intero apparato gestionale. La direzione scientifica è a cura di Edoardo Barusso, giurista esperto di pubblica amministrazione e già collaboratore dell’ente. Si punta in questo modo a trasformare il modo di lavorare delle risorse di ogni settore e livello per incrementare l’efficacia e la produttività complessiva della Comunità montana. 

Le fasi del progetto

Ricognizione dei procedimenti amministrativi: La prima fase del progetto si concentra sulla revisione dei procedimenti amministrativi, mirando a implementare le disposizioni anti-corruzione, promuovere la trasparenza, e semplificare i processi eliminando duplicazioni e introducendo strumenti di garanzia per i cittadini.

Ricognizione delle risorse umane: La seconda fase prevede un’analisi approfondita delle necessità di risorse umane dell’ente. Ciò include l’individuazione delle professionalità più idonee, la revisione dei regolamenti di selezione, la valutazione delle performance, l’implementazione di percorsi formativi pluriennali e l’ottimizzazione del benessere organizzativo attraverso indagini specifiche.

Ricognizione dei bisogni dei comuni: La terza fase si concentra sulla collaborazione con i comuni del territorio per individuare i servizi che possono essere gestiti in modo più efficiente in forma associata, con una flessibilità adattata alle specifiche esigenze di ciascun Comune.

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