Varese, Palazzo Estense vuole la “Città a 30 km/h”. Una piazza o una via per Vaghi

VARESE – La città rallenta, o meglio va a 30 chilometri orari. E’ questa la proposta portata in consiglio dal capogruppo di Progetto Concittadino Dino De Simone. Sicurezza e ambiente, ma anche la lotta alla violenza di genere con il posizionamento di nuove panchine rosse e l’intitolazione di una via o una piazza ad Ambrogio Vaghi sono stati i temi dell’assise di questa sera, martedì 5 dicembre. Una seduta pre natalizia, senza scossoni, in attesa della triplice convocazione proprio sotto Natale per la discussione e l’approvazione del Bilancio.

Panchine rosse in ogni quartiere

Non una per tutta la città, bensì una in ogni quartiere. Saranno quindi 12 le panchine rosse che nel corso dei prossimi mesi verranno posizionate in luoghi ancora da decidere. E sulla proposta del forzista Simone Longhini tutto il consiglio comunale ha votato all’unanimità, dichiarandosi, in maniera altrettanto compatta sulla necessità di compiere piccoli e grandi gesti per combattere e porre fine alla violenza di genere.

Varese, “Città a 30”

«Promuovere tutte le iniziative per fare di Varese una “città a 30” e se necessario intervenire su quelle strade che, per come sono conformate, “invitano” a superare i limiti imposti». Sono queste alcune delle motivazioni che Dino De Simone ha messo sul tavolo per promuovere l’iniziativa che coniuga sicurezza stradale e rispetto ambientale. Favorevoli alla proposta di De Simone l’intera maggioranza, contrarie le minoranze.

Una via o una piazza con il nome di Ambrogio Vaghi

Fratelli d’Italia e Lombardia Ideale non vogliono che una piazza o una via della città che portino il nome di Ambrogio Vaghi (nella foto a sinistra). A proporre l’intitolazione di un luogo al Cardinale Rosso è stato proprio il sindaco Davide Galimberti, il quale ha presentato, in veste di consigliere comunale, la mozione. «Vaghi – ha spiegato il sindaco – è stato una figura importante a livello istituzionale per aver ricoperto a lungo il ruolo di consigliere. Ma è stato anche una figura di riferimento della Resistenza varesina. Grande benefattore, ha destinato una parte del suo patrimonio al Molina e, una delle ultime donazioni fatte, al recupero del Castello di Belforte. Uomo di spicco in ambito politico, sociale e imprenditoriale». Polemico il voto di astensione di Forza Italia. Il capogruppo Simone Longhini ha spiegato: «Qualche mese fa a fronte della proposta di un’intitolazione a Silvio Berlusconi questa maggioranza ha bocciato la mozione sostenendo che non erano trascorsi i dieci anni dalla morte. Per il medesimo motivo non possiamo esprimere voto favorevole per l’intitolazione a Vaghi deceduto nemmeno un anno fa».

Varese 30km panchine – MALPENSA24