A Varese il festival Cortisonici torna in sala con i film coreani

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Da sinistra a destra: Stefania Villa, Elena Emilitri, Massimo Lazzaroni e Matteo Angaroni di Cortisonici, l’assessore Enzo Laforgia e Giulio Rossini di Filmstudio 90

VARESE – Da martedì 19 aprile Cortisonici tornerà alla sua formula storica, e al tradizionale appuntamento primaverile, con un’edizione che avrà come protagonisti del Focus cinema e cultura coreani. Matteo Angaroni e Massimo Lazzaroni, rispettivamente presidente e direttore organizzativo, hanno presentato, oggi, venerdì 15, a Palazzo Estense il festival che, «superata la maggiore età – queste le parole dell’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, che ha espresso la soddisfazione dell’amministrazione – propone a Varese un programma sempre più ricco e interessante, rafforzando il legame con le realtà locali».

“Extreme job”, il secondo film più visto in Corea

«Siamo partiti con poche serate fino a diventare quasi una settimana di eventi: resteremo fedeli a una formula consolidata con due serate dedicate al Focus», ha esordito Angaroni. «Dopo aver seguito le nostre passioni con l’azione o il cinema di animazione dell’Estremo Oriente, il criterio per la scelta del tema torna a essere geografico con il cinema coreano: il senso di un festival è proporre i film che non si vedono di solito, con le proiezioni previste martedì e mercoledì all’Auditorium del liceo musicale».
Come ha spiegato Lazzaroni, l’intento è, seguendo la linea tracciata dallo storico direttore artistico Gianluca Gibilaro, regalare il senso di meraviglia che la visione di una pellicola è in grado di generare: «“Extreme job” è il secondo film più visto della storia del cinema in Corea, luogo dove la frequentazione delle sale è cinque-sei volte la nostra. Il secondo, “Beasts clawing at straws” è quasi un thriller, un puzzle i cui pezzi verranno composti nel corso della storia. Le Cantine TuMiTurbi ospiteranno giovedì per la sezione Inferno il film di Pulgasari, il Godzilla nordcoreano: si dice che il regista sia stato rapito a Hong Kong da Kim Jong-il perché lo girasse. Ma anche che, essendo pieno di debiti, avesse colto quell’occasione per farsi rapire».

La musica K-pop e la cultura coreana

Alla biblioteca di Varese sabato 23 si terrà alle 18 l’incontro con Giuseppina De Nicola, coreanista docente alla Sapienza: «La conferenza indagherà su somiglianze e discrepanze tra ciò che vediamo nel cinema coreano e la cultura di quel Paese: per fare un paragone, è come se venisse analizzato quanto l’Italia raccontata nel film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino corrisponda a quella reale». Si parlerà anche del K-pop, una delle musica più ascoltate dai giovani: come ha sottolineato Laforgia, «la sensibilità e attenzione di Cortisonici per i nuovi linguaggi e un programma così articolato avvicinano molto il pubblico sotto i quarant’anni». A questo riguardo il cinema Nuovo nella mattina del 23 aprile ospiterà le proiezioni della sezione Cortisonici Ragazzi, organizzate con l’istituto Einaudi e il liceo artistico di Venegono, organizzate secondo la dinamica dell’alternanza scuola-lavoro nell’ambito del progetto Z-Power di Filmstudio 90.

Ritorno alla normalità

«Il rapporto di Cortisonici con la Corea esiste da tempo», ha raccontato Lazzaroni. «Già nel 2006 le dedicammo un Focus e negli anni è continuato lo scambio di corti con il loro IFAF – Italian Film Festival; nel 2022 abbiamo dialogato con il Far East Film Festival di Udine. Il nostro intento è di tornare il più possibile alla normalità: come sempre la selezione si dividerà tra opere già diffuse in una distribuzione “alta” e nuove scoperte, con il cinema in presenza, la partecipazione dei registi, cineclub, cinequiz, aperitivi e la sezione Inferno a cura di Paolo Matteazzi, Andrea Minidio, Carlo Prevosti e Marco Odorico. Per i film, che saranno proiettati in originale con i sottotitoli, sono previsti i tradizionali premi della giuria di qualità, formata dal comitato organizzativo (Raffaella Canci, Francesco Paolo Cappellotto, Luca Luisa, Massimiliano Maltoni e Francesco Ruzzier) del Trieste Science+Fiction Festival, e del pubblico, di Cortisonici Ragazzi e il premio Ronzinanti per l’opera che più si avvicina allo spirito della manifestazione».

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