Regia e lavoro di squadra sotto la lente: a Varese lezioni di cinema con Filmstudio 90

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VARESE – Dopo l’ottimo risultato dei corsi dello scorso anno, l’associazione Filmstudio 90 torna a proporre a Varese le lezioni di cinema del sabato pomeriggio. Il nuovo corso è intitolato “Come leggere un film” e tratterà in modo approfondito le modalità attraverso le quali si possono analizzare i film e le scelte dei registi.

Una riflessione sul linguaggio cinematografico

Gli appuntamenti saranno il 3 febbraio, 10 febbraio e 17 febbraio, tutti al sabato dalle 16 alle 18 e si svolgeranno al Cineclub Filmstudio 90 (via de Cristoforis 5, Varese).
Il relatore guiderà i partecipanti in una riflessione sul linguaggio cinematografico e su come agisce sugli spettatori per riuscire a coinvolgerli: dietro ogni pellicola c’è un grande e complesso lavoro di squadra tra sceneggiatori, direttori della fotografia, montatori, tecnici del suono e naturalmente registi.
Il corso darà ai partecipanti gli strumenti per comprendere meglio perché alcuni film vengono considerati più importanti e complessi di altri, il tutto analizzando e commentando le immagini sul grande schermo.

Il programma

Il corso – pensato sia per i neofiti sia per i cinefili più navigati – sarà curato da Andrea Bellavita, critico cinematografico per FilmTv e docente all’Università degli Studi dell’Insubria e allo Iulm. Per seguire le lezioni è necessario aver sottoscritto la tessera soci Filmstudio 90 o Arci. L’iscrizione a tutto il corso, da effettuare entro venerdì 2 febbraio, costa 30 euro. Sarà possibile partecipare anche a un singolo incontro (il costo della lezione singola 12 euro), ma la richiesta di tesseramento dovrà essere effettuata almeno 24 ore prima inviando il modulo sul sito: https://www.filmstudio90.it/tesseramento/. Per informazioni e iscrizioni occorre scrivere a all’indirizzo prenotazioni@filmstudio90.it. Qui di seguito sono indicati i temi affrontati negli appuntamenti in programma:

“Ciak! Si vede”
L’analisi del film, in ambito scientifico, critico o semplicemente di amanti del cinema, è prima di tutto l’analisi del linguaggio cinematografico, ovvero della regia, e di tutti gli elementi che la compongono: scelta dell’inquadratura, movimenti di macchina, organizzazione del set, fotografia e, naturalmente, montaggio. Bisogna abituare l’occhio non solo a “guardare” un film, ma a vedere le scelte compiute dall’autore.

“Sono tutte storie”
Quando una storia “funziona” semplicemente non ce ne accorgiamo, perché la tessitura invisibile della narrazione è così fluida da toccare le corde delle emozioni senza mostrarci il modo, e la ragione. Ma una storia, e cioè una sceneggiatura, è il risultato di un’alchimia rigorosa in cui ogni scena deve essere funzionale a quello che succede dopo. Come una caccia al tesoro: la scrittura del film è una lunga disseminazione di indizi.

“L’occhio del Novecento. E oltre”
Il cinema è stato definito come l’occhio del Novecento, perché meglio di qualsiasi altra esperienza artistica è riuscito a mettere in scena gli eventi, le tensioni, le esperienze del secolo scorso. È la sua natura “indiziaria”, ovvero la capacità di cogliere lo spirito del tempo e metterlo in scena in modo critico. Anche se subisce la concorrenza di altri mezzi di comunicazione e di altre narrazioni, anche nel contemporaneo il cinema continua a essere lo specchio del suo tempo.

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