Varese, il centrodestra esce dal torpore. Forza Italia e il “listone” moderato

VARESE – I gazebo della Lega e i tavoli politici da riconvocare: il centrodestra varesino esce dal torpore. Per dare slancio a una campagna elettorale che fino a questo punto ha stentato a decollare.

Le settimane appena trascorse non sono state semplici per la coalizione che a Varese proverà a riconquistare Palazzo Estense. Le turbolenze politiche, la ricerca di un equilibrio e le voci attorno allo stato di salute di Roberto Maroni e al “passo indietro”, fugate anche dalle conferme dei vertici regionali, hanno frenato l’accensione della campagna elettorale. A oggi, infatti, si registrano solo sporadiche presenze nei quartieri. Da parte della Lega più che altro. Con Fratelli d’Italia che al momento sfrutta la roboante ascesa nazionale di Giorgia Meloni e Forza Italia che, dopo la battaglia per ottenere pari dignità, ha preferito alla strada solitaria quella meno ardua della corsa in coalizione.

Insomma, ora che il perimetro della coalizione, per lo meno nelle sue colonne portanti di partito, è stato definito, l’obiettivo più prossimo è accendere i motori della propaganda. Che detto così è davvero semplicistico, ma che in realtà si traduce in contatti con la gente, dialogo, confronto e ascolto. Per arrivare, nelle prossime settimane, alla stesura di un programma condiviso.

Il rassemblement forzista

Nel frattempo Forza Italia dovrà lavorare sullo “schema lista”. Ovvero far rientrare nel solco della coalizione di centrodestra il lavoro avviato nelle scorse settimane quando, ad un certo punto, sembrava fosse cosa concreta la corsa solitaria. La rotta che gli azzurri stanno seguendo è quella di diventare punto di riferimento dell’area moderata, cioè di aggregare in un’unica lista le varie realtà centriste che negli anni e per diversi motivi si sono spacchettate dando vita a “cespugli” più o meno civici.

Un lavoro di cucitura che dovrà avvenire a Varese, ma anche a Gallarate e a Busto Arsizio, per rendere concreto quello che è stato già battezzato “rassemblement” e che in termini nostrani è un “listone”, dove oltre a quello di Forza Italia ci saranno anche altri simboli. Una strada questa che dovrebbe bypassare il problema della presenza di liste civiche, messe alla porta (non in maniera chiara) durante l’ultimo summit provinciale, ma di fatto rientrate dalla finestra per evitare il più possibile una fuga di voti in una tornata elettorale dove, l’hanno detto più volti molti esponenti del centrodestra, «ogni città è diventata contendibile».