Parte da Varese il No alle armi nucleari: incontro online promosso dalle Acli

Acli Varese

VARESE – Parte da Varese una mobilitazione per invitare l’Italia a dire no alle armi nucleari. “Per un mondo senza atomiche: Italia, ripensaci” è il titolo di un incontro online in programma per domani, giovedì 10 giugno alle 20.45. L’iniziativa è stata presentata stamattina dalle Acli provinciali di Varese, che hanno voluto organizzare il momento di confronto.

Obiettivo sensibilizzazione

L’incontro verrà trasmesso sulla pagina Facebook di Acli Varese e sul canale Youtube di Rete Italiana Pace e Disarmo. «È un’iniziativa per sensibilizzare le persone – ha detto Carmela Tascone, presidente di Acli Varese – come associazione siamo molto sensibili a questo tema, il nostro è un movimento attento alla persona e attento al popolo». Alla serata parteciperanno due relatori: Francesco Vignarca, coordinatore campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo e Don Renato Sacco, coordinatore nazionale Pax Christi. A loro spetterà il compito di illustrare il tema del Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Una questione che è ancora ben poco nota alla popolazione.

Acli Varese

L’Italia non ha ancora firmato

Il trattato, il cui iter è partito nel 2017 presso l’Assemblea dell’Onu, ha l’obiettivo di vietare la produzione, l’acquisto e il dispiegamento delle armi atomiche. Ad oggi hanno ratificato il trattato 54 stati, che si incontreranno per la prima volta a Vienna nel gennaio del 2022. L’Italia non figura ancora tra queste nazioni. Per incentivare il Governo ad aderire all’accordo è partito un appello lo scorso aprile nell’ambito dell’associazionismo cattolico. Iniziativa a cui Acli ha subito preso parte. «L’appello è stato sottoscritto da 46 associazioni – spiega Ruffino Selmi, che in Acli Varese ha la delega per le attività legate alla pace – firmare l’appello vuol dire essere consapevoli che questo è un problema importante».

Cosa cambierebbe per l’Italia

«L’Italia non ha a disposizione la bomba atomica – continua Selmi – ma facendo parte della Nato ha due siti che funzionano da deposito di armi nucleari. Sono circa una sessantina, e sono stanziate tra le sedi di Aviano e Ghedi, a 150 km circa da Varese». Ecco perché il tema tocca da vicino anche il varesotto. «Vorremmo che molte più persone fossero sensibili su questo tema. Come cittadini italiani, dell’Europa e del mondo ci teniamo affinché le armi nucleari spariscano dalla Terra». All’incontro di domani sarà possibile partecipare sottoponendo domande e chiarimenti ai relatori.