Varese, il Molina riparte: apre il Centro diurno e aumentano gli ingressi

Molina centro diurno

VARESE – Con l’apertura del Centro Diurno Integrato, avvenuta questa mattina mercoledì 9 giugno, la Fondazione Molina ha completato la riattivazione di tutti i suoi servizi. Un ritorno alla normalità per la Rsa varesina, che è Covid-free da oltre tre mesi. Continua così il percorso di ripartenza post coronavirus, che si concretizza anche nell’aumento dei nuovi ingressi.

10 posti disponibili

Il Centro Diurno Integrato potrà inizialmente accogliere 10 utenti, con necessità di frequenza a tempo pieno (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 16.30). Un numero ridotto rispetto alla capienza massima ordinaria, che è di 20 persone. Il Cdi, nel rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza, riparte offrendo prestazioni socio-assistenziali, sanitarie, riabilitative e animative agli anziani che necessitano di trascorrere del tempo in compagnia in un ambiente stimolante. «Per il momento accogliamo solo persone che hanno la doppia vaccinazione – spiega il direttore amministrativo della Fondazione Molina Domenico Bosso – per un’ulteriore sicurezza hanno fatto anche il tampone molecolare». Gli ospiti saranno monitorati ciclicamente, in quanto si tratta di persone che fanno ritorno al proprio domicilio nella sera o al weekend. Le attività si concentreranno all’inizio soprattutto su due aspetti: da un lato l’animazione, con letture e disegno, dall’altro la fisioterapia. Col tempo verranno riproposte le attività svolte in passato, come pet therapy e orticoltura.

Molina centro diurno

Proseguono le visite dei parenti

Nel frattempo continuano le visite programmate da parte dei parenti, che possono incontrare i propri cari in alcune date concordate. Per poter accedere alla Rsa bisogna essere in possesso di certificazione della vaccinazione Covid-19 o di attestazione di guarigione da Sars-CoV-2, valida 6 mesi dalla data del tampone negativo dopo il contagio. In alternativa si deve effettuare un tampone antigenico rapido, che viene svolto direttamente in struttura a carico della Fondazione. Le visite dei familiari al momento avvengono ogni 15 giorni, ma a partire da luglio diventeranno più frequenti. L’obiettivo è quello di scendere ad una cadenza settimanale. A questo proposito la Fondazione Molina raccomanda vivamente l’adesione alla vaccinazione Covid, per una maggiore tutela della salute propria e degli altri.

Aumentano i nuovi ingressi

Il percorso di ritorno alla normalità procede anche attraverso i nuovi ingressi, che iniziano a registrare una tendenza positiva, per quanto lenta. «Ci vorrà ancora un po’ per arrivare alla piena capienza – osserva Bosso – ma il trend è al rialzo. Luglio e agosto sono mesi statisticamente buoni per i nuovi arrivi nelle Rsa, c’è la speranza che si possa ritornare per la fine dell’estate a numeri buoni». Su un totale di 448 posti al momento ne sono occupati circa 360. «Prima del Covid eravamo sempre pieni e con le liste d’attesa, e c’era una rotazione molto alta. Ora abbiamo una novantina di posti liberi».

Le altre attività

Proseguono intanto anche le attività di nucleo dedicate ai residenti della Rsa. Proposte che vengono organizzate quotidianamente, soprattutto all’aperto, e sempre nel rispetto della sicurezza degli ospiti. Nel futuro del Molina saranno mantenute alcune delle novità introdotte durante il periodo della pandemia, a partire dalla radio, che ha tenuto compagnia agli ospiti nei mesi di totale isolamento. La Fondazione ha partecipato al progetto The Readers, promosso dal Comune, con alcuni studenti che hanno letto i racconti degli ospiti, trasmessi poi sulla radio della struttura. «Non lasceremo cadere queste opportunità – spiega il direttore amministrativo – anche il sistema di videochiamate proseguirà, ad esempio per quei pazienti che hanno i familiari che vivono lontano. Avremo anche una presenza maggiore sul territorio, soprattutto nella fase del pre-ingresso».

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