Varese, alla Martica 100 ettari in fumo. Il video dell’incendio dall’alto

VARESE – Sono le 16.30 al campo di coordinamento allestito alla Rasa da dove vengono gestiti gli interventi per domare il devastante incendio che sta incenerendo il Monte Martica. Le fiamme sono divampate alle 17 di ieri, mercoledì 3 gennaio. Il fuoco, al momento, ha divorato oltre 100 ettari di area boschiva. L’incendio al Campo dei Fiori nell’ottobre 2018 ne aveva devastati 300 in una settimana. Qui siamo a oltre cento in un giorno. Al momento sull’area sono in volo due Canadair e due elicotteri: entro mezzora o poco più, però, i passaggi cesseranno a causa del buio. E nella notte è previsto ancora vento in quota: il che non aiuta in alcun modo i 60 vigili del fuoco e gli altrettanti volontari della Protezione Civile impegnati nelle operazioni di spegnimento.

Canadair a terra tra poco

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Quando i mezzi aerei cesseranno i loro passaggi volontari e pompieri resteranno a giocarsi un corpo a corpo con le fiamme durante la notte: «A preoccupare – spiega Dario Bevilacqua, Dos che sta coordinando le operazioni di spegnimento così come accadde nell’ottobre 2018 al Campo dei Fiori – è il fronte di fuoco sul versante della Valganna». Lì, nella notte, saranno concentrate le forze. Se un pizzico di fortuna assisterà chi è al lavoro per contenere il fuoco domani mattina, con la ripresa dei voli, la situazione potrebbe essere risolta. E inizierà la conta dei danni. Al Campo dei Fiori i 300 ettari in fumo causarono danni per circa 3 milioni di euro. In questo caso la situazione è in divenire.

 

Cinque incendi in 5 giorni

Nel frattempo sul posto stanno operando i carabinieri del Corpo Forestale. Esclusa l’ipotesi accidentale. Gli inquirenti stanno vagliando ora altri scenari. Il primo: qualcuno, così come dichiarato da alcuni testimoni, potrebbe aver acceso un fuoco, per bruciare del ciarpame (e nonostante il divieto regionale scattato proprio ieri a causa dell’alto rischio incendio), che potrebbe essere sfuggito di mano. In questo caso l’intenzione potrebbe non essere stata quella di appiccare un incendio di così vaste proporzioni. Escluse ipotesi quanto meno fantasiose comparse sui social quali lanterne cinesi o mozziconi di sigaretta. Al momento è stato individuato un solo punto di innesco alle spalle del ristorante la Motta Rossa. Da lì le fiamme si sarebbero divise, causa vento, in due mezze lune. Scavallando la sommità del monte in direzione Valganna. Ci sono, però, dei precedenti preoccupanti. Almeno altri tre incendi di natura assolutamente dolosa, come stabilito dagli inquirenti, tra il Campo dei Fori, Montegrino Valtravaglia e Maccagno appiccati negli ultimi 5 giorni. Che qualcuno ci stesse provando in ogni modo e alla fine ci sia riuscito? Ad incendio spento sarà possibile verificare la situazione. E verificare anche se vi siano connessioni tra questo incendio e quello divampato al Campo dei Fiori nell’ottobre 2018.

«Incendi di questa portata non nascono dall’autocombustione»

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Di fatto c’è già un fascicolo aperto per incendio doloso sul tavolo del procuratore di Varese Daniela Borgonovo. Un fascicolo aperto ma senza indagati per quanto è dato sapere. A questo punti i fascicoli aperti potrebbero diventare almeno cinque: i due relativi al Campo dei Fiori, quello di Montegrino, quello di Maccagno e l’ultimo relativo al Monte Martica. Gli inquirenti in queste ore stanno ascoltando tutti i possibili testimoni.  Lo stesso Sottosegreratio alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, dopo aver rassicurato il sindaco di Varese Davide Glaimberti, sul fatto che saranno disponibili tutti gli uomini e i mezzi necessari a sedare il rogo, sulle cause dell’incendio ha commentato: «E’ chiaro che una cosa così imponente non nasce per autocombustione. Bisogna riflettere e trovare soluzioni di contenimento preventivo perché disastri ambientali come questi non accadano».

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