Varese-Milano in 30 minuti. Possibile con il Recovery plan da 250 milioni di euro

varese recovery plan

VARESE – Fiscalità per il rilancio economico dell’economia varesina e dei territori di confine, ma anche riduzione dei tempi di collegamento tra Varese e Milano. Sono solo due dei (tanti) progetti, diversi, suddivisi per aree tematiche ma in realtà tutti interconnessi, che fanno parte della bozza del documento Varese future recovery plan. Che nel giro di un mese, in seguito a una serie di interlocuzioni con realtà economiche, sociali, culturali, al tavolo della cabina di regia (ma non solo), diventerà definitivo. E verrà inviato al governo, poiché di fatto in quel documento ci saranno progetti e richieste per i finanziamenti del Recovery fund, che per Varese e il territorio circostante cubano circa 250 milioni di euro.

Varese capoluogo

Con la presentazione del Recovery plan della città Giardino, illustrato in conferenza stampa dal sindaco Davide Galimberti e dagli assessori, Varese scopre la carta dell’ambizione di giocare una partita da punto di riferimento anche a livello territoriale. Lo dice il sindaco: «In questo documento ci sono progetti per la città, ma anche per il territorio circostante. Interventi che sono necessari, ma che non potremmo non condividere». Lo dicono anche gli assessori, i quali nel presentare i temi di riferimento parlano di “area vasta”, di “visione più ampia rispetto ai confini cittadini”, ma anche di benefici in termini di qualità della vita, del  rilancio lavorativo, imprenditoriale ed economico, ma anche della ricchezza.

Impresa nei territori di confine

Crescita economica, miglioramento della qualità della vita, servizi e digitalizzazione, connessione con Milano e il resto dell’Europa. Questi i quattro macro obiettivi. Che si declineranno sulla città, sui Comuni limitrofi e sul territorio di area vasta.

E il rilancio economico è uno dei temi centrali dell’intero Recovery varesino. Che parte da una parola: fiscalità.  «Che – ha spiegato l’assessore al Bilancio Cristina Buzzetti – deve necessariamente essere semplifica a più agevole per le imprese, ma anche per i cittadini. Non Possiamo limitarci a un progetto di No tax zone. Ma lavoreremo, ad esempio, su riconoscimenti di crediti di imposta, piuttosto che sull’agevolazione delle aliquote di imposta per dare maggiore impulso alla ripresa della territorialità. Varese e i territori di confine devono tornare a essere attrattivi per le nostre imprese, ma anche per quelle che vorranno mettere base qui da noi».

Progetti interconnessi si diceva sopra: tanche che dalla fiscalità, l’assessore Buzzetti, passa ad accennare al bando Italia city branding di Valle Olona, che porterà 1 milione di euro a Varese per la progettazione di un hub di ricerca sulla mobilità, illustrato da Ivana Perusin e che, a sua volta potrà diventare volano economico anche nel settore dell’automotive. In chiave di mobilità sostenibile, altra interconnessione con le macro aree del Recovery.

Collegamento Varese Milano

E’ uno dei pilastri del piano presentato. E rispetto al quale l’amministrazione, per ora, sta lavorando sul “fronte interno”, quello dell’accessibilità cittadina. «Il collegamento Varese Milano – ha detto l’assessore Andrea Civati – è quasi diventata leggenda. Ora però, con un progetto complessivo e i soldi a disposizione non è più rinviabili. L’obiettivo è ridurre i tempi di collegamento, una vera rivoluzione sotto ogni profilo, rispetto alla quale noi possiamo giocare un ruolo importante».

Digitalizzazione, rivoluzione green, scuole

La digitalizzazione è un’altra delle chiavi per aprire la porta del futuro a Varese. E i progetti inserito anche nel Recovery sono stati illustrati l’altro giorno dall’assessore Frabrizio Lovato. A Dino De Simone è toccato parlare di verde urbano ma non solo, di riqualificazione energetica, «un progetto per altro già avviato da questa amministrazione su tutta una serie di edifici pubblici». Azioni che non possono prescindere, hanno spiegato prima De Simone e poi Francesca Strazzi dal contribuire a rafforzare la bellezza che caratterizza la nostra città.

Degli interventi nelle scuole ne ha parlato l’assessore Rosella Dimaggio: «Abbiamo un patrimonio scolastico importante, che necessita di tutta una serie di interventi strutturali, ma non solo perché le nostre scuole sono anche un patrimonio della comunità».

Come sono patrimonio della comunità e dell’Umanità i siti Unesco, «dai quali bisogna partire per il rilancio del turismo. Ma non solo. Il parco del Campo dei Fiori, strategico sotto l’aspetto ambientale, ma non solo. E questa visione più ampia ci permetterà – hanno spiegato Galimberti e Lovato – di individuare progetti ad hoc. Senza dimenticare le tante peculiarità che caratterizza il nostro territorio per ridare impulso a un turismo che non sarà mai di massa, ma potrà avere ricadute importanti sulla città»

Il Recovery sociale

Disabilità, minori e senza fissa dimora: i grandi temi del recovery sociale. «Che non può tradursi in puro assistenzialismo – ha spiegato Roberto Molinari – ma in progetti che avviano percorsi di integrazione sociale». Ma anche strutturale con il recupero di immobili comunali e di servizi con l’ampliamento di progetti socio sanitari integrati.

Con i soldi del Recovery Fund nasce la Grande Varese: «Il futuro è già iniziato»

varese milano recovery plan – MALPENSA24