Fermento Imprenditoriale, Varese in Top 50 per il “saper fare impresa”

CASTELLANZAMisurare il fermento imprenditoriale di un territorio, valutando performance imprenditoriali, tessuto industriale, sviluppo finanziario, innovazione e sviluppo delle competenze. Un modo nuovo per raccontare quali territori (il riferimento è il livello provinciale) siano stati capaci negli ultimi anni di creare l’ecosistema ideale per stimolare la competitività e le prospettive di crescita delle proprie imprese.

Mappare le caratteristiche peculiari di ogni territorio

Questi, in sintesi, gli obiettivi dell’Indice del Fermento Imprenditoriale elaborato dall’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della Liuc – Università Cattaneo e presentato oggi, martedì 30 marzo. Un’occasione per illustrare il ranking delle 50 province italiane più “in fermento”, tra cui rientra anche Varese.
«Questo strumento innovativo – spiega Fernando Alberti, direttore dell’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness – nasce dalla necessità di mappare le caratteristiche peculiari di ciascun territorio italiano in termini di capacità di innovare, dinamicità, e attrattività per talenti e aziende. Non si tratta di una fotografia statica, ma di un’analisi che vuole esprimere quanto le situazioni possano evolvere nel tempo e quanto la competitività non sia un fatto immutabile».

Gli ecosistemi imprenditoriali più dinamici

L’Indice del Fermento Imprenditoriale vuole offrire una mappa degli ecosistemi imprenditoriali italiani più dinamici e di maggior successo. Si rivolge in tal senso a imprenditori, startupper, policy maker e più in generale a tutti gli attori degli ecosistemi (come agenzie di sviluppo, analisti e consulenti), a supporto dei loro processi decisionali, strategici e di investimento nei diversi territori.
«Il nuovo Indice si basa sulla combinazione di 20 indicatori appositamente selezionati – continua Alberti – e ci permette di rilevare le province che stanno supportando maggiormente la nascita di startup innovative e la crescita delle proprie aziende. A ciascuna dimensione analizzata (performance imprenditoriali, tessuto industriale, sviluppo finanziario, innovazione e sviluppo delle competenze) è stato assegnato un punteggio da 0 a 100».

Le voci che premiamo maggiormente Varese

Il podio elaborato dall’indicatore vede ai primi posti, nell’ordine: Milano, Roma e Bologna. Buono anche il piazzamento di Varese che rientra nella “Top 50”, ossia in quelle realtà territoriali dove il “saper fare impresa” si combina con un terreno fertile allo sviluppo di nuove attività imprenditoriali. Per la precisione il piazzamento di Varese è quello del 44esimo posto.
Due le voci dell’indicatore che premiano maggiormente la provincia di Varese: quello delle “performance imprenditoriali” e quello per il “tessuto industriale” che collocano il territorio all’ombra delle Prealpi tra i migliori a livello nazionale. Un ecosistema, quello varesino, trainato dalla storica caratteristica multi-filiera testimoniata dalle 22 specializzazioni produttive presenti e fortemente orientate al mondo della manifattura avanzata, che garantiscono buone performance in termini di crescita dei salari, popolazione residente e numero degli addetti.
Anche il mondo delle start up e delle Pmi innovative, però, inizia ad essere sempre più vivace, con oltre 40 realtà attive. Un segnale positivo rispetto a un territorio che non può certamente “cullarsi sugli allori” della buona eredità del passato ma che sta anzi lavorando per raggiungere un maggiore dinamismo, a partire ad esempio dalla formazione delle nuove generazioni, dalla scuola all’università, per la creazione di una vera cultura imprenditoriale.

Il ruolo fondamentale delle realtà universitarie

Un ruolo fondamentale è giocato dalla presenza di realtà universitarie, ossia la Liuc – Università Cattaneo e l’Università degli Studi dell’Insubria. Rispetto allo sviluppo delle competenze nell’ecosistema, la Liuc propone percorsi specifici sia alla laurea triennale (Management e Imprenditorialità) che alla laurea magistrale (Entrepreneurship & Innovation), oltre a progetti come il C.Lab, realizzato in partnership con Como Next e rivolto agli studenti per stimolare, raccogliere, valutare e selezionare idee innovative da sviluppare attraverso un percorso di tutoraggio. All’interno dell’ateneo è anche attivo i-Fab, un laboratorio-fabbrica rivolto allo sviluppo delle competenze in ambito Lean Manufacturing e Industry 4.0.
L’attività di ricerca su questi temi è condotta invece alla Liuc dall’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness. Nato dalla affiliazione con l’analogo istituto diretto da Michael Porter, docente dell’Harvard Business School, l’Institute è un affermato nucleo di ricerca dedicato ai processi imprenditoriali, innovativi e strategici che accelerano la competitività di imprese, distretti, cluster, istituzioni e territori. Per la classifica completa e approfondimenti su tutte le province: https://italiacompete.it/indice-fermento-imprenditoriale/.

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