Varese, il consigliere Pepe (Pd): «Niente ristorni dei frontalieri grazie alla destra»

VARESE – «Negli scorsi giorni abbiamo assistito al trionfo del populismo. La Lega e Forza Italia hanno dato il loro contributo ad affossare il governo Draghi. Questa crisi politica avrà purtroppo conseguenze negative sul nostro territorio, soprattutto per i Comuni di frontiera». A dirlo è il consigliere comunale varesino del Partito Democratico Alessandro Pepe (nella foto), presidente della commissione Rapporti con Regione, Provincia e Comuni limitrofi, confederazione Elvetica.

Accordo Italia-Svizzera

«In parlamento – spiega il consigliere del Pd – era in discussione il Ddl 2482 per la Ratifica Accordi Italia-Svizzera lavoratori frontalieri che aveva come relatore il senatore varesino Alessandro Alfieri. Nell’ambito dell’iter parlamentare di ratifica di tale Accordo gli enti locali, compreso il nostro Comune, hanno chiesto di superare la soglia (ormai inattuale) del 4% del numero dei frontalieri sul totale della popolazione per l’attribuzione dei ristorni agli enti locali di frontiera».

I ristorni per i frontalieri

Il tema era stato al centro di un incontro che si era svolto alle Ville Ponti lo scorso 26 marzo. «Ricordo – prosegue Pepe – di essere già intervenuto sul tema in uno scorso Consiglio Comunale e, in quell’occasione, sono stato accusato dalla Lega di fare solo propaganda perché quell’aspetto era già dato per assodato. Peccato che a causa dell’inaffidabilità della destra ciò non sarà realizzato. Questa è la dimostrazione di una destra a guida Leghista che parla sempre di autonomia e quando può concretamente realizzarla abbandona il campo per paura, forse, di scontentare qualche alleato – da sempre nazionalista – che di autonomia non ne vuole proprio sentire parlare».

Il commento di Bianchi

Sul tema interviene Matteo Bianchi, consigliere comunale a Varese per la Lega nonché deputato.

Non c’è nessuna inaffidabilità della destra se non nella narrazione pretestuosa del Pd locale. Nel merito gli accordi politici bipartisan sono stati trovati compreso la questione del 3% di lavoratori residenti frontalieri per avere diritto ai ristorni. Le Camere sciolte e le elezioni convocate al 25 settembre sostanzialmente non pongono il problema essendo la scadenza a fine anno ed il provvedimento in aula al Senato già previsto in autunno. Quindi è esclusivamente una questione di volontà politica dei nuovi parlamentari di confine e siccome non saranno piu di 4-5 che si occuperanno della vicenda, non vedo quale ostacolo particolare si debba trovare. Presto o tardi le elezioni si devono fare con buona pace del Pd.