Velasco, Uyba e Italia: il triangolo sì

IN ATTESA DELLA CHIAMATA AZZURRA IL MAESTRO VUOLE UNA CENTRALE

BUSTO ARSIZIO – “Il triangolo no, non l’avevo considerato”. Così cantava Renato Zero. A Busto invece, dove a zero stanno solo le chiacchere, si canticchia una nuova versione: “Il triangolo sì, l’avevo considerato”. Nello specifico quello fra Velasco, la Uyba e l’Italia, lui, lei e l’altra. Allo stato attuale, in attesa del Consiglio Federale di ottobre che sancirà la fine dell’era Mazzanti e aprirà (verosimilmente ma non è scontato) le porte al tanto auspicato doppio incarico o ad altra soluzione ad hoc, il triangolo sembra l’unica soluzione possibile per salvare l’Italia e gli italiani.

Uyba: la parola del maestro

Pensare che Velasco possa venire meno alla parola data in corso d’opera è possibile a livello contrattuale (esiste in effetti una clausola sul rapporto triennale), ma non è e non sarebbe da Velasco, un uomo che sulla parola (oltre ai fatti) ha costruito la sua credibilità. E in più salutare una squadra prima dell’avvio del campionato, dopo averla di fatto creata e assemblata, allenata da giugno (con il suo fedelissimo vice Cichello, pronto alla bisogna) e vista crescere giorno dopo giorno, equivarrebbe ad una sorta di “tradimento”.

Italia: l’azzurro e l’Olimpiade

Da un lato c’è la parola data alla Uyba (Velasco – non a caso – si è già messo alla ricerca di una nuova centrale, dopo il forfait fisico della canadese Layne Van Buskirk), dall’altro c’è l’innegabile fascino dell’Olimpiade 2024 con le azzurre. Alloro a cinque cerchi che è l’unico che manca alla bacheca del maestro. Un’opportunità che, per Velasco, significherebbe quindi chiudere a 71 anni un cerchio e un ciclo unico, da Dio in terra in caso di successo.

Velasco: l’higlander

In questo quadro non va però dimenticata l’età del maestro. Perché se è vero che fino a maggio (forse anche prima, considerando che il 24 marzo si gioca l’ultima di regular season) Velasco potrebbe allenare la Uyba in campionato per poi concentrarsi sulla nazionale, è altrettanto vero che la minuziosità con cui lavora il tecnico di La Plata richiede e assorbe tante energie. Forse anche troppe per un allenatore non più giovincello (non nell’animo ma nella carta d’identità) e peraltro “maniaco” dei particolari da non lasciare nulla, ma proprio nulla, al caso. Ma il maestro – lo sappiamo tutti – è il maestro: dopo essere tornato sui banchi di scuola con la Uyba, Julio – come se avesse già letto in anticipo il destino – ha già pronta la bacchetta (magica) per tornare in cattedra, a furor di popolo, con l’Italia della sempre più bustocca Egonu.

Velasco Uyba Italia – MALPENSA 24